Cacosmia

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Cacosmia
Immagine di Cacosmia mancante
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Eudicotiledoni
(clade)Eudicotiledoni centrali
(clade)Superasteridi
(clade)Asteridi
(clade)Euasteridi
(clade)Campanulidi
OrdineAsterales
FamigliaAsteraceae
SottofamigliaVernonioideae
TribùLiabeae
GenereCacosmia
Kunth, 1818
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
SuperdivisioneSpermatophyta
DivisioneMagnoliophyta
ClasseMagnoliopsida
SottoclasseAsteridae
OrdineAsterales
FamigliaAsteraceae
SottofamigliaCichorioideae
TribùLiabeae
GenereCacosmia
Specie
(Vedi testo)

Cacosmia Kunth, 1818 è un genere di piante angiosperme dicotiledoni della famiglia delle Asteraceae.[1][2]

Descrizione

L'habitus delle piante di questo genere è usualmente arbustivo. Negli organi interni è presente latice. I fusti sono densamente pubescenti.[3][4][5][6][7]

Le foglie in genere sono disposte lungo il fusto in modo opposto. Alla base le foglie sono fuse nella guaina. La lamina è intera: da strettamente lanceolata a ovata con bordi più o meno denticolati. Le venature sono 3-5-nervate. La superficie può essere liscia oppure bollosa, sulla superficie adassiale; su quella abassiale è densamente tomentosa. La consistenza in genere è fogliacea oppure carnosa.

L'infiorescenza è formata da capolini di tipo radiato eterogamo. I capolini sono raccolti in formazioni corimbose. La struttura dei capolini è quella tipica delle Asteraceae: un peduncolo (corto o lungo) sorregge un involucro a forma cilindrica composto da 20 - 25 squame (o brattee) disposte in 5 - 6 serie in modo embricato e scalato che fanno da protezione al ricettacolo sul quale s'inseriscono due tipi di fiori: quelli esterni ligulati, disposti a raggiera e quelli interni tubulosi. Le brattee in genere hanno delle forme da ovate a ellittiche e si individuano in due classi: esterne e interne; quelle esterne sono disposte in ranghi precisi; quelle interne non lo sono. Il ricettacolo, alveolato, spesso con creste o punte sporgenti, è nudo (senza pagliette).

I fiori sono tetra-ciclici (ossia sono presenti 4 verticilli: calicecorollaandroceo – gineceo) e pentameri (ogni verticillo ha in genere 5 elementi). I fiori si dividono in due tipi: del raggio e del disco. I fiori del raggio (ligulati, zigomorfi e circa 5) sono di solito femminili e fertili. I fiori del disco (tubulosi, actinomorfi circa 5 - 6) sono in genere ermafroditi.

*/x K {\displaystyle \infty } , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio[8]
  • Calice: i sepali del calice sono ridotti ad una coroncina di squame.
  • Corolla: le ligule delle corolle dei fiori del raggio sono ampie e terminano con tre denti; le gole tubulose dei fiori del disco terminano co 5 lobi allungati e lineari; il colore è più o meno giallo o tonalità vicine.
  • Androceo: gli stami sono 5 con filamenti liberi e distinti, mentre le antere sono saldate in un manicotto (o tubo) circondante lo stilo.[9] Le teche delle antere hanno delle basi senza code e sono minutamente digitate. Il polline è ricoperto da spine in modo uniforme. Il polline è sferico, e tricolporato, echinato.
  • Gineceo: lo stilo è filiforme, mentre gli stigmi dello stilo sono due, brevi e divergenti. L'ovario è infero uniloculare formato da 2 carpelli. Gli stigmi in genere sono corti e filiformi ed hanno la superficie stigmatica (papille) interna. La parte superiore dello stilo può essere pelosa (quella basale è glabra).[10]

I frutti sono degli acheni con pappo. La forma dell'achenio varia da oblunga a prismatica a 3 - 5 coste; la superficie è glabra. All'interno dell'achenio sono presenti dei rafidi allungati. Il pappo è assente.

Biologia

  • Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).
  • Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
  • Dispersione: i semi (gli acheni) cadendo a terra sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria). In questo tipo di piante avviene anche un altro tipo di dispersione: zoocoria. Infatti le brattee dell'involucro possono agganciarsi ai peli degli animali di passaggio disperdendo così anche su lunghe distanze i semi della pianta.

Distribuzione e habitat

La distribuzione delle piante di questo genere è relativa al Perù e Ecuador a quote variabili tra i 1.500 e 3.200 metri.[7]

Tassonomia

La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[11], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[12] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[13]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie.[1]

Filogenesi

Le piante di questa voce appartengono alla tribù Liabeae della sottofamiglia Vernonioideae. Questa assegnazione è stata fatta solo ultimamente in base ad analisi di tipo filogenetico sul DNA delle piante.[14] Precedenti classificazioni descrivono queste piante nella sottofamiglia Cichorioideae oppure (ancora prima) i vari membri di questo gruppo, a dimostrazione della difficoltà di classificazione delle Liabeae, erano distribuiti in diverse tribù: Vernonieae, Heliantheae, Helenieae, Senecioneae e Mutisieae.[6][7]

Le seguenti caratteristiche sono condivise dalla maggior parte delle specie della tribù:[6]

  • nei fusti è frequente la presenza di lattice;
  • le foglie hanno una disposizione opposta e spesso sono fortemente trinervate con superfici inferiori tomentose;
  • il colore dei fiori del raggio e del disco sono in prevalenza gialli o tonalità vicine;
  • le corolle del disco sono profondamente lobate;
  • le basi delle antere sono calcarate;
  • le superfici stigmatiche sono continue all'interno dei rami dello stilo;
  • il polline è spinoso e sferico.

Il genere di questa voce è descritto all'interno della tribù come "incertae sedis". Probabilmente è un gruppo "basale", ossia il primo genere ad essersi diviso dalla tribù (quindi insieme al resto della tribù forma un "gruppo fratello") oppure in alternativa risulta come "basale" al gruppo delle Liabinae.[7] Da un punto di vista morfologico le specie di Cacosmia hanno delle affinità sia con la sottotribù Liabinae che con la sottotribù Sinclairiinae. Recenti ricerche sul DNA lo posizionano tra queste due sottotribù (in particolare alla base della sottotribù Sinclairiinae).[15] Un genere vicino a Cacosmia è Ferreyranthus (posizionato alla base filogenetica delle Liabinae); con quest'ultimo genere "Cacosmia" condivide un portamento legnoso eretto, superfici fogliari bollose e la presenza di guaine nodali.[16]

Le specie di questo genere sono individuate dal seguente carattere:[6]

  • il pappo è assente.

Il numero cromosomico delle specie di questo gruppo è circa: 2n = 16 - 18.[6]

Elenco delle specie

Per questo genere sono assegnate le seguenti 3 specie:[2]

  • Cacosmia harlingii B.Nord.
  • Cacosmia hieronymi H.Rob.
  • Cacosmia rugosa Kunth

Sinonimi

Sono elencati alcuni sinonimi per questa entità:[2]

  • Clairvillea DC.
  • Xantholepis Willd. ex Less.

Note

  1. ^ a b (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1–20.
  2. ^ a b c World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 29 agosto 2021.
  3. ^ Pignatti 1982, vol.3 pag.1.
  4. ^ Strasburger 2007, pag. 860.
  5. ^ Judd 2007, pag.517.
  6. ^ a b c d e Kadereit & Jeffrey 2007, pag. 177.
  7. ^ a b c d Funk & Susanna 2009, pag. 418.
  8. ^ Judd-Campbell-Kellogg-Stevens-Donoghue, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, p. 520, ISBN 978-88-299-1824-9.
  9. ^ Pignatti 1982, Vol. 3 - pag. 1.
  10. ^ Judd 2007, pag. 523.
  11. ^ Judd 2007, pag. 520.
  12. ^ Strasburger 2007, pag. 858.
  13. ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 18 marzo 2021.
  14. ^ Susanna et al. 2020.
  15. ^ Gutierrez et al. 2019.
  16. ^ Funk et al. 2012.

Bibliografia

  • Sandro Pignatti, Flora d'Italia. Volume 3, Bologna, Edagricole, 1982, pag. 142-151, ISBN 88-506-2449-2.
  • Strasburger E, Trattato di Botanica. Volume secondo, Roma, Antonio Delfino Editore, 2007, ISBN 88-7287-344-4.
  • Judd S.W. et al, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, ISBN 978-88-299-1824-9.
  • V.A. Funk, A. Susanna, T.F. Steussy & R.J. Bayer, Systematics, Evolution, and Biogeography of Compositae, Vienna, International Association for Plant Taxonomy (IAPT), 2009.
  • Kadereit J.W. & Jeffrey C., The Families and Genera of Vascular Plants, Volume VIII. Asterales., Berlin, Heidelberg, 2007.
  • Alfonso Susanna et al., The classification of the Compositae: A tribute to Vicki Ann Funk (1947–2019, in Taxon, vol. 69, n. 4, 2020, pp. 807-814.
  • Sandro Pignatti, Flora d'Italia. Seconda edizione. Volume 3 e 4, Bologna, Edagricole, 2018.
  • Vicki A. Funk, Carol Kelloff and Raymund Chan, Phylogeny and biogeography of the tribe Liabeae (Compositae subfamily Cichorioideae), in Taxon, vol. 61, n. 2, 2012, pp. 437-455.
  • Diego G. Gutiérrez, Núria Garcia-Jacas, Alfonso Susanna & Mariana A. Grossi, Morphological and molecular analyses of South American Microliabum (Compositae, Liabeae, Paranepheliinae) and reinstatement of Austroliabum, in Taxon, 2019, pp. 1-39.

Voci correlate

Generi di Asteraceae

Altri progetti

Collegamenti esterni

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