Cristoforo Armeno

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Cristoforo Armeno (Tabriz, ... – ...; fl. metà XVI secolo) è stato uno scrittore e traduttore italiano di origini mediorientali.

Biografia

Riconosciuto già dai suoi contemporanei come interprete della cultura persiana in Italia, tradusse nel 1548 il racconto orientale intitolato Viaggi e avventure dei tre principi di Serendippo[1] che ispirò Horace Walpole[2] (a cui si deve il largo utilizzo della parola serendipity nella lingua inglese[3]) e Voltaire che s'ispirò ad esso per il racconto Il cane e il cavallo in Zadig[1]. Il testo fu pubblicato dall'editore Michele Tramezzino a Venezia nel 1557[3] e tradotto in seguito in francese da de Mailly nel 1719[1]. In realtà Cristoforo Armeno non si limita a una semplice traduzione, ma rielabora e riadatta alla cultura occidentale e cristiana il poema Hasht Bihisht di Amir Khusrow da Delhi, contaminandolo con il poema Haft Peikar di Nezami di Ganjè.[4]

Note

  1. ^ a b c Voltaire, Candido - Zadig - Micromega - L'ingenuo, a cura di Maria Moneti, 28ª ed., Milano, Garzanti, 2008, p. 106, ISBN 978-88-11-36038-4.
  2. ^ La fortuna letteraria alla voce Horace Walpole.
  3. ^ a b Barbara Najarian, La serendipità in Cristoforo Armeno, su comunitaarmena.it. URL consultato il 26 giugno 2011 (archiviato dall'url originale il 13 febbraio 2012).
  4. ^ Cristoforo Armeno, Peregrinaggio di tre giovani figliuoli del re di serendippo, a cura di Renzo Bragantini, Roma, Salerno Editrice, 2000, p. 330, ISBN 88-8402-300-9.

Bibliografia

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