Francesco Daniele

Francesco Daniele (San Clemente, 11 aprile 1740[1] – San Clemente, 14 novembre 1812[2]) è stato un filosofo, scrittore e letterato italiano.

Biografia

Era di nobile ed antica famiglia, figlio di Domenico Daniele e Vittoria De Angelis. Studiò filosofia, oratoria, giurisprudenza a Napoli, dove frequentò gli intellettuali della città. Entrò in amicizia con vari studiosi tra cui Antonio Genovesi, Giuseppe Cirillo, Matteo Egizio. Nel 1762 curò un'edizione delle opere di Antonio Telesio (1482-1534), zio di Bernardino, lavoro che gli procurò l'interesse di intellettuali di giornali letterari dell'epoca. L'anno successivo curò la pubblicazione di alcuni lavori di Marco Mondo, che era stato il suo primo maestro[2].

Per un breve periodo esercitò la professione d'avvocato, ma dovette presto rientrare a San Clemente per curare le proprietà della famiglia. A San Clemente si dedicò agli studi della classicità acquisendo documentazioni e creando una collezione di oggetti antichi legati al territorio di San Clemente. Nel 1773 pubblicò, sotto il nome di Crescenzo Esperti, una critica ad alcuni studi sulle storia di Caserta: Crescenzo Espersi Sacerdote Casertano al Signor Gennaro Ignazio Simeoni, un ufficiale di artiglieria napoletano[2][3].

Il marchese Domenico Caracciolo lo fece richiamare a Napoli dove entrò nella segreteria di Stato. Riordinò la raccolta delle leggi e dei diplomi dell'imperatore Federico II. In seguito a questo lavoro fu nominato "regio istoriografo", carica che era stata di Vico e di Assemani. Alla carica era associato un sussidio economico. Nel periodo pubblicò Le Forche Caudine illustrate (Napoli 1778), lavoro che gli permise di entrare all'Accademia della Crusca[2].

Dal 1779 ricoprì nella Reale Accademia di Scienze e Belle Lettere, creata nel 1778 da Ferdinando IV, la carica di censore per le memorie delle classi terza e quarta. Nel 1780 ricevette l'incarico di sistemare la biblioteca della Collezione Farnese, in seguito confluita nella Biblioteca Nazionale di Napoli. Nel 1787 divenne uno dei 15 soci dell'Accademia Ercolanese, dove doveva di curare la pubblicazione degli studi su Ercolano e Pompei, ma i fatti del 1799 interruppero la sua attività. Suo malgrado anzi fu coinvolto, a causa della sua vicinanza con gli intellettuali vicini alla repubblica, nei fatti che successero dopo la caduta della Repubblica partenopea. Perse tutti gli incarichi e di conseguenza tornò agli amati studi. Nel 1802 pubblicò un saggio di numismatica, Monete antiche di Capua, con la descrizione delle monete capuane di cui sei inedite[2].

Nel 1806, sotto Giuseppe Bonaparte, riottenne le sue cariche e l'anno dopo divenne segretario perpetuo della nuova Accademia di storia e di antichità e fu nominato direttore della Stamperia Reale. Fu anche socio dell'accademia Cosentina, della Plautina di Napoli, e dell'Accademia Etrusca di Cortona. Fu membro della Accademia della Crusca. Fu membro straniero della Royal Society e, dal 19 maggio 1788, membro onorario dell'Accademia delle Scienze di San Pietroburgo[2].

Opere

  • Antonii Thylesii Consentini Opera, Neapoli,1762
  • Crescenzo Esperti Sacerdote Casertano al Signor Gennaro Ignazio Simeoni, Napoli, 1773[4]
  • Le Forche Caudine illustrate, Caserta, 1778
  • I Regali Sepolcri del duomo di Palermo riconosciuti et illustrati, Napoli, 1802
  • Monete antiche di Capua, Napoli, 1802
  • Cronologia della famiglia Caracciolo di Francesco de Pietri, Napoli, 1805 (curatela)

Note

  1. ^ San Clemente è una frazione di Caserta
  2. ^ a b c d e f DBI.
  3. ^ Il libro su Google Books
  4. ^ Si tratta di due lettere pubblicate con il falso nome di Crescenzo Esperti. Parametro titolo vuoto o mancante (aiuto)

Bibliografia

  • Cinzia Cassani, DANIELE, Francesco, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 32, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1986. Modifica su Wikidata
  • Даниэле, Франческо, in Dizionario Enciclopedico Brockhaus ed Efron: in 86 volumi (82 volumi e 4 supplementi), San Pietroburgo, 1890–1907.
  • G. Tescione, Francesco Daniele epigrafista e l’epigrafe probabilmente sua per la Reggia di Caserta, «Archivio Storico di Terra di Lavoro», a. VII (1980-81), pp. 25-88.
  • G. Guadagno, La collezione epigrafica del Daniele a Caserta, «Epigraphica», n. 46 (1984), pp. 185-194.
  • V. Trombetta, Una pagina di storia dell’Anfiteatro Campano, «Capys», vol. XIX (1986), pp. 81-96.
  • A. Tirelli, Francesco Daniele: un itinerario emblematico, in classica a Napoli nell’Ottocento, premessa di M. Gigante, vol. II, Napoli 1987, pp. 3-51.
  • G. Daniele – P. Di Lorenzo, La famiglia Daniele e i suoi due palazzi in San Clemente di Caserta: note genealogiche ed araldiche, descrizione degli edifici superstiti e ipotesi e proposte per la loro corretta attribuzione, «Rivista di Terra di Lavoro», a. II, n. 3, ottobre 2007.
  • A. Tirelli, Francesco Daniele e lo studio del mondo antico, in L’idea dell’antico nel Decennio francese, in Atti del III seminario di studi “Decennio francese (1806-, Napoli, Santa Maria Capua Vetere, 10-11-12 ottobre cura di R. Cioffi e A. Grimaldi, Napoli 2010, pp. 61-76.
  • L. Russo, Ruolo di Francesco Daniele nel decennio francese attraverso alcune lettere a personaggi capuani, «Rivista di Terra di Lavoro», a. IX, n. 1, aprile 2015.
  • L. Russo, Lettere di Francesco Daniele al principe di Torremuzza, «Rivista di Terra di Lavoro», a. X, n. 1, aprile 2016.
  • L. Russo, Lettera di Francesco Daniele a Giovanni Paolo Schultesius (1809), «Rivista Terra di Lavoro», a. XII, n. 1, aprile 2017.
  • L. Russo, Lettere di Francesco Daniele al dottor Giovanni Bianchi di Rimini, «Rivista Terra di Lavoro», a. XIII, n. 1, aprile 2018.
  • Francesco Daniele un erudito versatile ed illuminato Archiviato il 28 ottobre 2018 in Internet Archive.
  • L. Russo, Daniele, Francesco (sub voce), in Dizionario biografico di Terra di Lavoro nell'età del Risorgimento, a cura di O. Isernia e N. Terracciano, Piedimonte Matese, 2023, pp. 72-73.

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