Giacomo Cassetti

Giacomo Cassetti (Sambruson, 3 maggio 1682 – Vicenza, 26 giugno 1757) è stato uno scultore italiano cittadino della Repubblica di Venezia, attivo nell'ambito Veneto e principalmente a Vicenza.

Angelo Maria Querini da Giacomo Cassetti

Firmò alcune delle sue opere come Giacomo Marinali[1] dopo essere entrato nell'omonima famiglia di artisti vicentini[2] divenendo il collaboratore più fedele del suocero Orazio Marinali.[3]

Non va confuso con l'omonimo poeta e librettista veneziano Giacomo o Jacopo Cassetti, attivo anch'egli ai primi del Settecento[4].

Biografia

L'atto di battesimo di Giacomo Cassetti del 1682

Nacque a Sambruson di Dolo il 3 maggio 1682 da Natale e Paolina Cassetti.[5] Nel 1702, a vent'anni, era "lavorante presso la bottega di statue" di Angelo Marinali, a Vicenza, in piazza dell'Isola[6]. Iscrittosi alla fraglia dei muratori e tagliapietra, dopo la morte di Angelo Marinali nel 1702 passò al servizio di Orazio, fratello maggiore di Angelo che ne rilevò la bottega;[3] di Orazio divenne il più fedele collaboratore e nel 1706 ne sposò la figlia[2].

Risale al 1706 circa la prima opera documentata di Cassetti, il presepio nella chiesetta degli Zanchi a Perarolo di Arcugnano. Assieme alla bottega di Orazio Marinali, Giacomo lavorò intorno al 1715 alle statue del parco della Villa Trissino Marzotto a Trissino.

Il notevole gruppo di statue collocate sul timpano della chiesa di Santo Stefano a Vicenza - che Arslan attribuisce a Cassetti assieme ai portali e alle statue del transetto - è del 1740.[5]

L'altare maggiore in marmo (1742) della chiesa parrocchiale di San Giorgio Martire a Castel Tesino, in provincia di Trento, è opera di Cassetti. Presenta al centro un gruppo equestre raffigurante San Giorgio con la lancia che trafigge il drago e salva la principessa, firmato IACOBUS CASSETI / MARINALI VICENT.US F. e riporta la data MDCCXLII[7].

Numerose delle sue opere rimangono di difficile datazione.

Giacomo Cassetti morì nel 1757 e venne tumulato nell'oratorio del Rosario (demolito nell'Ottocento), allora situato a fianco della Chiesa di Santa Corona a Vicenza.

Opere

(elenco parziale)

  • Presepio (1706 circa), chiesetta degli Zanchi, Perarolo di Arcugnano (Vicenza)
  • Statue per il parco della Villa Trissino Marzotto (c. 1715), Trissino (Vicenza)
  • Sculture mitologiche nei timpani, figure di nani e Divinità marina in una nicchia nel giardino, villa Valmarana "Ai Nani", Vicenza (attribuiti)[8][9]
  • Statue per la chiesa di Santo Stefano (1740), Vicenza (attribuite).[5]
  • Gruppo equestre di San Giorgio con il Drago e la Principessa (1742), altare maggiore della chiesa parrocchiale di San Giorgio Martire, Castel Tesino (Trento)[7].
  • Statue, chiesa di Sant'Eusebio,[2] Angarano (Vicenza)
  • Statue di accademici, cavea del Teatro Olimpico, Vicenza[10]
  • Parte delle statue per Palazzo Gradenigo, Angarano (Vicenza)[11]
  • Sculture per l'esterno della basilica di Monte Berico, Vicenza (attribuite).[12]
  • Busto del cardinale Angelo Maria Querini, Fondazione Querini Stampalia, Venezia.
  • Altare della Concezione della Beata Vergine Maria, Chiesa di San Francesco, Schio (Vicenza) (attribuito)
  • Statue per la chiesa di Santa Barbara, Vicenza (demolita).[13]
  • Coppie di angeli sopra le porte marmoree del coro (c. 1757), chiesa di San Marco in San Girolamo, Vicenza

Note

  1. ^ Orazio Marinali - Giudizio di Paride: Venere, Paride, Minerva, Giunone. - Palazzo Thiene, su Palazzothiene.it. URL consultato il 18 novembre 2016 (archiviato dall'url originale il 18 novembre 2016).
  2. ^ a b c Giovanni Battista Verci, Notizie intorno alla vita e alle opere de' pittori scultori e intagliatori della città di Bassano raccolte ed estese da Giambatista Verci, appresso Giovanni Gatti, 1775.
  3. ^ a b Monica De Vincenti, Marinali, Orazio, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 70, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2008.
  4. ^ (EN) Michael Talbot, The Vivaldi Compendium, Boydell Press, 2011, ISBN 978-1-84383-670-4.
  5. ^ a b c Franco Barbieri, Cassetti, Giacomo, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 21, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1978.
  6. ^ Puppi, pp. 204-205.
  7. ^ a b Vittorio Fabris, La Valsugana orientale e il Tesino, parte seconda - I paesi a sinistra del torrente Maso e la conca del Tesino, 2011, pp. 346, 347.
  8. ^ Una Divinità marina di Giacomo Cassetti e un disegno di Giambattista Tiepolo, su research.unipd.it. URL consultato il 18 novembre 2016.
  9. ^ Th&Ma architettura. Villa Valmarana, detta "ai Nani". Intervento di restauro, su divisare.com, 29 ottobre 2012. URL consultato il 16 novembre 2016 (archiviato dall'url originale il 16 novembre 2016).
  10. ^ Ottavio Bertotti Scamozzi e Cristoforo Dall'Acqua, Il forestiere istruito delle cose più rare di architettura, e di alcune pitture della città di Vicenza, nella stamperia di Giovambattista Vendramini Mosca, 1761.
  11. ^ Gaetano Maccà, Storia del territorio vicentino. 14 tom. [in 17 pt.]., 1812, p. 12.
  12. ^ La scultura veneta del Seicento e del Settecento: nuovi studi, Istituto veneto di scienze, lettere ed arti, 2002, pp. 391–392.
  13. ^ Giambattista Giarolli, Vicenza nella sua toponomastica stradale, Vicenza, Scuola Tip. San Gaetano, 1955, pp. 441-443.

Bibliografia

Voci correlate

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Collegamenti esterni

  • Luigi Zampieri (a cura di), Giacomo Cassetti, su Sambrusonlastoria.it.
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