Guerra civile algerina

Niente fonti!
Questa voce o sezione sugli argomenti conflitti e Algeria non cita le fonti necessarie o quelle presenti sono insufficienti.
Abbozzo conflitti
Questa voce sugli argomenti conflitti e Algeria è solo un abbozzo.
Contribuisci a migliorarla secondo le convenzioni di Wikipedia. Segui i suggerimenti del progetto di riferimento.
Abbozzo Algeria
Guerra civile in Algeria
Data11 gennaio 1992 - 8 febbraio 2002
LuogoAlgeria
Casus belliAnnullamento delle elezioni legislative del 1991
Esito
Schieramenti
Bandiera dell'Algeria Algeria Fronte Islamico di Salvezza
Sostenuti da:
Bandiera della Libia Libia[3] (fino al 1995)
Bandiera dell'Iran Iran[4] (Presunto)
Bandiera del Marocco Marocco[4][6] (Presunto)
Gruppo Islamico Armato
  • al-Takfir wa l-Hijra
    Sostenuti da:
    Al Qaida[1]
  • Comandanti
    Bandiera dell'Algeria Ali Kafi
    Bandiera dell'Algeria Liamine Zéroual
    Bandiera dell'Algeria Abdelaziz Bouteflika
    Bandiera dell'Algeria Mohamed Lamari
    Bandiera dell'Algeria Mohamed Mediène
    Ali Belhadj
    Abdelkader Hachani
    Antar Zouabri
    Effettivi
    Bandiera dell'Algeria Esercito:
    • 140.000 (1994)
    • 124.000 (2001)
    Miliziani:
  • 2.000 (1992)
  • 40.000 (1994)
  • 10.000 (1996)
  • 1000 (2005)
  • Perdite
    Da 60.000 a 150.000 le perdite civili
    Voci di guerre presenti su Wikipedia
    Manuale

    La guerra civile in Algeria è stato un conflitto armato scoppiato nel 1992 e conclusosi nel 2002. Esso ha visto contrapposti il Governo del Paese, insediatosi a seguito di un colpo di Stato, e i miliziani islamici.

    Cause

    Verso la fine degli anni ottanta, il Presidente algerino Chadli Bendjedid aveva avviato un processo di transizione per condurre il Paese, legato ad un sistema politico monopartitico, dominato dal Fronte di Liberazione Nazionale, verso un sistema multipartitico.

    Il primo turno delle elezioni legislative del 1991 videro una forte ascesa delle formazioni islamiste, in particolare del Fronte Islamico di Salvezza.

    In tale prospettiva, l'esito elettorale fu annullato e l'11 gennaio 1992 alcuni generali dell'esercito (janviéristes) misero in atto un colpo di Stato, costringendo Bendjedid alle dimissioni. La guida del Paese fu assunta da una giunta militare, il "Supremo Consiglio di Sicurezza" (Haut Comité d'État), presieduto da Mohamed Boudiaf; il Governo fu invece affidato ad un organo consultivo, il "Consiglio Supremo di Sicurezza" (Haut conseil de sécurité), guidato dal Primo ministro Sid Ahmed Ghozali. La dichiarazione dello stato di emergenza consentì al Governo la sospensione delle libertà costituzionalmente garantite: ogni movimento di protesta fu soffocato nel sangue; molte organizzazioni internazionali, come Amnesty International, segnalarono la sistematica violazione dei diritti umani e il frequente ricorso alla tortura.

    Dopo lo scioglimento del Fronte Islamico di Salvezza, decretato ufficialmente il 4 marzo, le fazioni islamiche si organizzarono nel Gruppo Islamico Armato (al-Jamāʿa al-Islāmiyya al-Musallaḥa). Le iniziative belliche del movimento avrebbero condotto, nel 1994, al dirottamento del Volo Air France 8969, presso l'aeroporto di Algeri e all'assassinio sistematico di decine di migliaia di civili.

    Sviluppi

    Il Presidente Boudiaf, assassinato il 29 giugno 1992, fu succeduto da Ali Kafi.

    Conclusione

    Sezione vuotaQuesta sezione sull'argomento guerra è ancora vuota. Aiutaci a scriverla!

    Note

    1. ^ Aaron Mannes, Profiles in Terror: The Guide to Middle East Terrorist Organizations, Rowman & Littlefield, 2004, p. 8, ISBN 978-0-7425-3525-1.
    2. ^ Rex Brynen, Bahgat Korany, Paul Noble (1995). Political Liberalization and Democratization in the Arab World. 1. Lynne Rienner Publishers. p. 289. ISBN 978-1-55587-579-4.
    3. ^ a b c d Sidaoui, Riadh (2009). "Islamic Politics and the Military: Algeria 1962–2008". In Jan-Erik Lane, Hamadi Redissi, Riyāḍ Ṣaydāwī. Religion and Politics: Islam and Muslim Civilization. Ashgate. pp. 241–243. ISBN 978-0-7546-7418-4.
    4. ^ a b c d Karl DeRouen, Jr., Uk Heo (2007). Civil Wars of the World: Major Conflicts Since World War II. ABC-CLIO. pp. 115–117. ISBN 978-1-85109-919-1.
    5. ^ Arms trade in practice, Hrw.org, October 2000
    6. ^ Yahia H. Zoubir, Haizam Amirah-Fernández (2008). North Africa: Politics, Region, and the Limits of Transformation. Routledge. p. 184. ISBN 978-1-134-08740-2.

    Altri progetti

    Altri progetti

    • Wikiquote
    • Wikimedia Commons
    • Collabora a Wikiquote Wikiquote contiene citazioni di o su guerra civile in Algeria
    • Collabora a Wikimedia Commons Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su guerra civile in Algeria
    Controllo di autoritàLCCN (EN) sh2012001604 · J9U (ENHE) 987007585913105171
      Portale Guerra
      Portale Nordafrica