Lingua proto-cartvelica

Proto-cartvelico †
Altri nomiCartvelico comune, antico cartvelico
Parlato inCaucaso, più precisamente Transcaucasia
PeriodoIV millennio a.C. - inizio II millennio a.C. (grossomodo corrispondente al periodo della cultura di Kura-Araxes)
Locutori
Classificaestinta
Altre informazioni
TipoLingua agglutinante, attivo-stativa
Tassonomia
FilogenesiLingua proto-cartvelica
Codici di classificazione
ISO 639-3ccs-pro (EN)
Cartina (in georgiano) raffigurante la probabile estensione, secondo coeve fonti assire e armene, dei territori abitati da tribù cartveliche tra VIII e VII secolo a.C., propagatesi dall'epicentro della Cartalia (regione anticamente conosciuta col nome di Iberia). Secondo le teorie più diffuse e accreditate, sarebbero le aree pedemontane del Caucaso Minore, fra Erevan e Tbilisi, la Urheimat proto-cartvelica.
Manuale

La lingua proto-cartvelica[N 1] (in georgiano წინარექართველური ენა?, latinizzato come ts'inarekartveluri ena), detta anche cartvelico comune[1][2] (pronunciato [kart'vɛliko][3]), antico cartvelico[4] o, più semplicemente, proto-cartvelico,[5][6] è un'ipotetica protolingua eurasiatica e rappresenta l'antenato comune delle lingue caucasiche meridionali,[7] appunto note, in alternativa, come cartveliche e parlate ancora oggi alle pendici del Caucaso, in particolare nel Caucaso meridionale, da alcuni milioni di locutori.[8][9]

Il proto-cartvelico costituisce il prodotto e la sintesi della ricostruzione dell'idioma impiegato dai progenitori degli attuali popoli cartvelici, resa possibile dalla comparazione interna e dall'analisi linguistica delle moderne lingue cartveliche attraverso il metodo storico-comparativo,[2] e nonostante, come ogni lingua ricostruita, non sia attestato da alcuna fonte scritta,[2] la passata esistenza di tale lingua è ampiamente accettata e dimostrata dai glottologi del settore.[10] Alcuni studiosi, inoltre, sono arrivati ad individuare e delineare i tratti essenziali del livello linguistico immediatamente successivo al proto-cartvelico, anch'esso, logicamente, ricostruito: si tratta del proto-carto-zano, sottofamiglia sudcaucasica raggruppante (proto-)georgiano e (proto-)zano.[1][7]

Alla luce di quanto emerge dalla ricostruzione, le seguenti sono da considerare caratteristiche salienti del proto-cartvelico: l'alternanza vocalica morfofonologica funzionale (altrimenti conosciuta, con termine tedesco, come Ablaut),[11] il ricco inventario fonematico,[12] gli estremi accumuli (tecnicamente detti, in inglese, cluster) consonantici e il particolare comportamento morfosintattico, da avvicinare alle lingue attive[13] ma con una rilevante tendenza accusativa.[14]

Denominazione

Esiste un ampio ventaglio di denominazioni scelte per indicare la lingua madre cartvelica, sia nella letteratura scientifica che non, a seconda dell'interpretazione data al concetto di protolingua; dell'importanza accordata alla principale lingua cartvelica moderna, vale a dire il georgiano; della profondità temporale dell'indagine linguistica; dello scopo stesso della ricerca. Nelle lingue autoctone (cioè in georgiano, siccome è generalmente l'unica lingua scritta e la sola dotata di una letteratura), si è soliti indicare il proto-cartvelico con termini quali საერთო-ქართული ენა (saerto-kartuli ena, ossia "lingua georgiana comune"), საერთო-ქართველური ენა (saerto-kartveluri ena, cioè "lingua cartvelica comune") oppure პროტო-ქართველური ენა (p'rot'o-kartveluri ena, ovverosia "lingua proto-cartvelica", con adozione del prefissoide proto-).[15]

Distribuzione geografica

Dal momento che si tratta di una protolingua, nulla di certo e definitivo si può dire sul luogo d'origine e sull'estensione, tuttavia è altamente probabile che l'area interessata non differisse più di tanto dal territorio attualmente occupato da parlanti delle lingue cartveliche. Si è immaginato che, a partire da un nucleo primordiale situato nelle regioni montagnose del Caucaso, il proto-cartvelico si sia gradualmente espanso attraverso successive ondate migratorie, divise approssimativamente in cinque fasi, verso la Svanezia e le zone meridionali.[16]

Ipotesi sulla Urheimat proto-cartvelica

La patria originaria proto-cartvelica è molto difficile da stabilire solo sulla base dei dati linguistici a nostra disposizione.[17] Sicuramente, grazie anche alle prove fornite dall'analisi e dalla comparazione lessicale con il protoindoeuropeo, questa doveva essere nel Vicino Oriente, probabilmente nella regione caucasica o poco più a nord, in maniera tale che i gruppi preistorici cartvelici e indoeuropei potessero entrare in contatto.[18]

Classificazione

Ramificazione filogenetica molto schematica delle lingue figlie progressivamente distaccatesi dal tronco principale proto-cartvelico. Come verrà esaminato in seguito, tale modello di suddivisione non è l'unico plausibile.

Nessuna classificazione, allo stato attuale, permette di ricollegare il proto-cartvelico, e conseguentemente l'intera famiglia cartvelica, ad altre lingue o famiglie linguistiche, nemmeno a quelle più vicine geograficamente e culturalmente come le lingue caucasiche nordoccidentali e nordorientali, sicché sono state scartate tutte le ipotesi di una protolingua caucasica comune[19] e, a fortiori, di una protolingua nostratica.[5]

Fonologia

Vocalismo

Vocali del proto-cartvelico[20][21][22]
Palatali Velari
Non-arrotondate Arrotondate
Brevi Lunghe Brevi Lunghe Brevi Lunghe
Chiuse (i [i]) (u [u])
Semiaperte e [ɛ] ē [ɛː] o [ɔ] ō [ɔː]
Aperte a [ɑ] ā [ɑː]

Consonantismo

Consonanti del proto-cartvelico[23][24][25]
Labiali (Bilabiali) Dentali Dental-alveolari Alveolari Velari Uvulari Glottidali
Centrali (e prepalatali) Laterali
Nasali m [m] n [n]
Occlusive Sonore b [b] d [d] g [ɡ]
Sorde p [p] t [t] k [k] q [q]
Eiettive [pʼ] [tʼ] [kʼ] [qʼ]
Affricate Sonore ʒ [d͡z] ʒ₁ [d͡ʐ] ǯ [d͡ʒ]
Sorde c [t͡s] c₁ [t͡ʂ] č [t͡ʃ]
Eiettive [t͡sʼ] c̣₁ [t͡ʂʼ] č̣ [t͡ʃʼ] ɬʼ [t͡ɬʼ]
Fricative Sorde s [s] s₁ [ʂ] š [ʃ] lʿ [ɬ] x [x] h [h]
Sonore z [z] z₁ [ʐ] ž [ʒ] ɣ [ɣ]
Vibranti r [r]
Approssimanti w [w] l [l] y [j]

Con la progressiva evoluzione fonetica, i suoni riportati nella tabella soprastante non sono tutti rimasti nelle moderne lingue cartveliche, si sono fusi o sono svaniti solo in alcune. A titolo di esempio, la distinzione fonologicamente pertinente tra l'uvulare semplice ed eiettiva è attualmente viva e funzionale solo nello svano,[26] mentre in passato era presente e viva anche nell'antico georgiano.[27]

Sonanti

Nonostante siano state in parte incluse nella tabella inerente al consonantismo, viene riservata una speciale disamina alle sonanti (o sonoranti) proto-cartveliche e ai loro allofoni sillabici e non-sillabici, i quali, essendo di posizione, vengono anche chiamati "tassofoni". Si ricorda che la distinzione sillabico/non-sillabico riguarda quei suoni che, pur non essendo in sé pienamente vocalici, possono determinare l'autonomia della sillaba, proprietà che può interessare solamente sonanti e approssimanti.

Le sonanti del proto-cartvelico potevano essere sillabiche o non-sillabiche a seconda del contesto fonetico e fonologico.[28] Lo schema distribuzionale era il seguente: le sonanti erano sillabiche dopo una consonante e prima di una pausa, dopo una consonante in posizione finale di radice, tra due consonanti, dopo una pausa e prima di una consonante; erano non-sillabiche dopo una pausa e prima di una vocale, dopo una vocale e prima di una pausa, tra una vocale e una consonante, tra due vocali.[29] L'unica eccezione si verificava quando la sonante si trovava tra una consonante e una vocale, posizione che consentiva la libera alternanza tra allofoni sillabici e non-sillabici.[30] Infine, quando due sonanti venivano in contatto, una era selezionata come sillabica e l'altra no, tuttavia la scelta tra quale dovesse diventare variante allofonica o meno era libera e indipendente dalla situazione.[30]

Elementi prosodici

Sezione vuotaQuesta sezione sull'argomento linguistica è ancora vuota. Aiutaci a scriverla!

Accento

Per quanto riguarda l'accento, il proto-cartvelico possedeva un forte accento intensivo e dinamico, fonematizzato, cioè dotato di valore fonematico, fin dagli albori[31][32] e responsabile dell'indebolimento e/o della caduta (specialmente nella forma della sincope) delle vocali delle sillabe atone, ossia prive di accento.[31] Dal momento che l'intensità era pertinente, si veniva a creare una differenza tra sillabe toniche, munite di accento, e atone.

Fonotassi

Sezione vuotaQuesta sezione sull'argomento linguistica è ancora vuota. Aiutaci a scriverla!

Morfologia

Sezione vuotaQuesta sezione sull'argomento linguistica è ancora vuota. Aiutaci a scriverla!

Il sistema nominale

Sezione vuotaQuesta sezione sull'argomento linguistica è ancora vuota. Aiutaci a scriverla!

Il sistema verbale

Sezione vuotaQuesta sezione sull'argomento linguistica è ancora vuota. Aiutaci a scriverla!

Lo schema apofonico

Sezione vuotaQuesta sezione sull'argomento linguistica è ancora vuota. Aiutaci a scriverla!

Sintassi

Sezione vuotaQuesta sezione sull'argomento linguistica è ancora vuota. Aiutaci a scriverla!

Lessico

Sezione vuotaQuesta sezione sull'argomento linguistica è ancora vuota. Aiutaci a scriverla!

Vocabolario di base

Sezione vuotaQuesta sezione sull'argomento linguistica è ancora vuota. Aiutaci a scriverla!

Vocabolario ereditario

Sezione vuotaQuesta sezione sull'argomento linguistica è ancora vuota. Aiutaci a scriverla!

Prestiti e Wanderwörter

Sezione vuotaQuesta sezione sull'argomento linguistica è ancora vuota. Aiutaci a scriverla!

Numerali e sistema di numerazione

Sezione vuotaQuesta sezione sull'argomento linguistica è ancora vuota. Aiutaci a scriverla!

Influenze e affinità tipologiche

Con il proto-indoeuropeo

Lo stesso argomento in dettaglio: Proto-indoeuropeo.

Le influenze del proto-indoeuropeo sul proto-cartvelico sono sicuramente le più plausibili e studiate dai glottologi tra tutte quelle passate al vaglio, oltre a essere state quelle più consistenti e cariche di conseguenze. Si possono individuare influenze a tutti i livelli di analisi linguistica, da quello fonetico a quello sintattico, ma quelle più facilmente riconoscibili e dimostrabili sono quelle lessicali.

I modelli di gradazione vocalica del proto-cartvelico sono sorprendentemente simili a quelli del proto-indoeuropeo e delle antiche lingue indoeuropee,[10] talché si è iniziato fermamente a pensare che il proto-cartvelico abbia interagito con l'indoeuropeo relativamente presto, in una fase alquanto antica per entrambe le protolingue. Ciò è avvalorato anche da un numero abbastanza grande di parole prese in prestito dall'indoeuropeo, cioè, tecnicamente, di isoglosse lessicali (o isolèssi) condivise dai due sistemi:[10] ad esempio, il lessema proto-cartvelico ricostruito *mḳerd- ("petto, torace"), anche ipotizzato nella forma *ḳward-,[33] sembra avere una ovvia relazione con l'indoeuropeo *ḱerd- ("cuore").[33][34][35]

Con il proto-armeno

Sezione vuotaQuesta sezione sull'argomento linguistica è ancora vuota. Aiutaci a scriverla!

Con il proto-uralico

Sezione vuotaQuesta sezione sull'argomento linguistica è ancora vuota. Aiutaci a scriverla!

Con il proto-altaico

Sezione vuotaQuesta sezione sull'argomento linguistica è ancora vuota. Aiutaci a scriverla!

Storia

Sviluppo della cartvelologia e studi comparati della protolingua

Sezione vuotaQuesta sezione sull'argomento linguistica è ancora vuota. Aiutaci a scriverla!

Relazione con i discendenti


Proto-cartvelico
Proto-carto-zano
Proto-zano
Svano
Lazo
Mingrelio
Georgiano

I discendenti attuali del proto-cartvelico sono, come visibile dall'albero genealogico, il georgiano, il mingrelio (o megrelo), il lazo e lo svano. Tra questi, il mingrelio e il lazo sono così simili da essere spesso considerati varietà dialettali di una singola lingua o di un singolo diasistema, cui ci si riferisce col termine ombrello "zano" o col composto coordinato "mingrelio-lazo".[36] I modelli o pattern apofonici del proto-cartvelico si sono meglio conservati nel georgiano e, in particolare, nello svano piuttosto che nel mingrelio-lazo, dove le forme nuove e le neoformazioni sono state disposte e organizzate in modo tale da tenere una vocale stabile e predicibile in ogni sillaba; nello svano, inoltre, sono stati creati persino nuovi modelli apofonici, che sono andati ad aggiungersi a quelli arcaici preservati.[37]

Il sistema di pronomi del proto-cartvelico viene soventemente distinto in base alla peculiare categoria di inclusione-esclusione (così, per esempio, esistevano due forme del pronome noi: una inclusiva dell'ascoltatore e l'altra esclusiva di quest'ultimo). Questa particolarità è sopravvissuta nello svano, ma non nelle altre lingue della famiglia.[38] Lo svano comprende e vanta anche un numero di arcaismi risalenti al periodo proto-cartvelico, perciò si è congetturato che lo svano si sia distaccato dal proto-cartvelico in una fase relativamente arcaica e che solo più tardi il proto-cartvelico, ormai diventato proto-carto-zano, si sia frazionato in georgiano e mingrelio-lazo.[1]

Note

Annotazioni esplicative

  1. ^ La grafia italianizzata con ‹c› (proto-cartvelico) è spesso sostituita, anche nella letteratura specialistica, da quella con ‹k› (proto-kartvelico), più fedele al nome autoctono. Ad ogni modo, le due grafie sono equipollenti e interscambiabili.

Riferimenti bibliografici e sitografici

  1. ^ a b c Klimov 1998Prefazione, p. VIII.
  2. ^ a b c Gamkrelidze 1966, p. 69.
  3. ^ Bruno Migliorini et al., Scheda sul lemma "cartvelico", in Dizionario d'ortografia e di pronunzia, Rai Eri, 2010, ISBN 978-88-397-1478-7.
  4. ^ Otar Lordkipanidze, COLCHIDE, in Enciclopedia Italiana, X, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1991. URL consultato il 7 dicembre 2022.
    «Già nel 3° millennio a.C. la lingua colca (comunemente chiamata dai linguisti lingua sana o mengrelo-ciana) si formò dal disfacimento dell'antico georgiano (antico cartvelico), la lingua-base.»
  5. ^ a b Tuite 2008, p. 145.
  6. ^ Tomelleri 2022, p. 147.
  7. ^ a b Fähnrich 2008, p. 7.
  8. ^ Tomelleri 2022, p. 144.
  9. ^ (EN) Kartvelian, su Ethnologue, SIL International. URL consultato il 12 dicembre 2022.
  10. ^ a b c Manuel Barbera, Lingue kartveliche (caucasiche meridionali), su bmanuel.org. URL consultato il 12 dicembre 2022.
    «Dal punto di vista della linguistica storica la ricostruzione del proto-kartvelico è ormai solidissima, e presenta interessanti coincidenze tipologiche con il protoindoeuropeo (ad esempio l'apofonia), ed anche un rilevante numero di isoglosse lessicali.»
  11. ^ Gamkrelidze, Mačavariani 1965, p. 175.
  12. ^ Fähnrich 2008, p. 8.
  13. ^ Asatiani 2014, pp. 226, 230.
  14. ^ Testelets 2020, pp. 513-516.
  15. ^ Gamkrelidze, Mačavariani 1965, p. 4.
  16. ^ Asatiani 2008, p. 138.
  17. ^ Fähnrich 2019a, p. 18.
  18. ^ Gamkrelidze, Ivanov 1995, p. 774.
  19. ^ Tomelleri 2022, p. 146.
  20. ^ Gamkrelidze 1966, pp. 70, 73, 80.
  21. ^ Klimov 1998Prefazione, p. X.
  22. ^ Fähnrich 2008, p. 9.
  23. ^ Gamkrelidze 1966, p. 70.
  24. ^ Fähnrich 2007, pp. 14-15, 26.
  25. ^ Fähnrich 2008, pp. 8, 12.
  26. ^ Testelets 2020, p. 496.
  27. ^ Tuite 2008, p. 148.
  28. ^ Schmidt 1978, p. 255.
  29. ^ Gamkrelidze 1966, pp. 71-73.
  30. ^ a b Gamkrelidze 2008, p. 156.
  31. ^ a b Gamkrelidze, Mačavariani 1965, p. 370.
  32. ^ Gamkrelidze 1966, p. 81.
  33. ^ a b Fähnrich 2007, p. 234.
  34. ^ Gamkrelidze, Ivanov 1995, p. 775.
  35. ^ Klimov 1998, p. 123.
  36. ^ Testelets 2020, p. 491.
  37. ^ Testelets 2020, p. 502.
  38. ^ Testelets 2020, p. 503.

Bibliografia

Bibliografia in italiano

  • Vittorio Springfield Tomelleri, La "famiglia" delle lingue caucasiche, in Emanuele Banfi e Nicola Grandi (a cura di), Le lingue extraeuropee: Asia e Africa, 2ª ed., Roma, Carocci, 2022 [2008], pp. 143-172, ISBN 978-88-290-1593-1, SBN IT\ICCU\BVE\0918123.

Bibliografia in altre lingue

  • (ENKA) Rusudan Asatiani, Directions of Diachronic Developments of the Kartvelian Languages (PDF), in Bulletin of the Georgian National Academy of Sciences, 2ª serie, vol. 2, n. 1, Georgian Academy Press, gennaio/marzo 2008 [prima apparizione in conferenza 2007], pp. 135-139, ISSN 0132-1447 (WC · ACNP).
  • (EN) Rusudan Asatiani, The Proto-Kartvelian and Proto-Indo-European Common Typological Feature: An Active Alignment (?), in Nikolaos Lavidas, Thomaï Alexiou e Areti-Maria Sougari (a cura di), Major Trends in Theoretical and Applied Linguistics: Selected Papers from the 20th International Symposium on Theoretical and Applied Linguistics, vol. 1, London, De Gruyter Open Poland, 2014, pp. 215-232, DOI:10.2478/9788376560762, ISBN 978-83-7656-075-5.
  • (EN) Rusudan Asatiani, Marine Ivanišvili e Ether Soselia, Relationship between the Kartvelian Roots *γwn- ‘wine’ and *γun- ‘creep, curve, twist’ (PDF), in Athens Journal of Philology, vol. 9, n. 4, Athens Institute for Education and Research, dicembre 2022, pp. 295-302, DOI:10.30958/ajp.9-4-2, ISSN 2241-8385 (WC · ACNP).
  • (EN) Václav Blažek, Kartvelian numerals (PDF), in Václav Blažek, Numerals: Comparative-Etymological Analyses of Numeral Systems and their Implications (Saharan, Nubian, Egyptian, Berber, Kartvelian, Uralic, Altaic and Indo-European Languages), Brno, Masarykova univerzita, 1999, pp. 80-88, ISBN 80-210-2070-9, OCLC 644504666.
  • (DE) Heinz Fähnrich, Kartwelisches Etymologisches Wörterbuch (PDF), Leiden-Boston, Brill, 2007, ISBN 978-90-04-16109-2.
  • (DE) Heinz Fähnrich, Die kartwelische Grundsprache, in Heinz Fähnrich (a cura di), Kartwelsprachen: Altgeorgisch, Neugeorgisch, Mingrelisch, Lasisch, Swanisch, Wiesbaden, Reichert, 2008, pp. 7-55, ISBN 978-3-89500-653-1.
  • (DE) Heinz Fähnrich, Die Kartwelier: Grundsprache, Kultur, Lebensraum, Wiesbaden, Reichert, 2016, ISBN 978-3-95490-192-0.
  • (DE) Heinz Fähnrich, Historisch-vergleichende Sprachforschung und Kaukasiologie, Wiesbaden, Reichert, 2019, ISBN 978-3-95490-439-6.
  • (DE) Heinz Fähnrich, Der Erbwortschatz der Kartwelsprachen, Wiesbaden, Reichert, 2019, ISBN 978-3-95490-438-9.
  • (KARU) Tamaz V. Gamkrelidze e Givi I. Mačavariani, Sonanṭta sisṭema da ablauṭi qartvelur enebši. Saerto-qartveluri sṭruqṭuris ṭipologia [Il sistema delle sonanti e l'apofonia nelle lingue cartveliche. Per una tipologia della struttura del cartvelico comune] (PDF), prefazione di Giorgi V. Cereteli, Tbilisi, Mecniereba, 1965, ISBN non esistente, OCLC 878529952.
  • (EN) Tamaz V. Gamkrelidze, A Typology of Common Kartvelian (PDF), in Language, vol. 42, n. 1, Linguistic Society of America, gennaio/marzo 1966, pp. 69-83, DOI:10.2307/411601, ISSN 0097-8507 (WC · ACNP).
  • (EN) Tamaz V. Gamkrelidze e Vjačeslav V. Ivanov, Indo-European and the Indo-Europeans: A Reconstruction and Historical Analysis of a Proto-Language and a Proto-Culture. Part I: The Text, traduzione di Johanna Nichols, prefazione di Roman Jakobson, Berlin-New York, Mouton de Gruyter, 1995 [prima pubblicazione russa 1984], DOI:10.1515/9783110815030, ISBN 3-11-014728-9.
  • (ENKA) Tamaz V. Gamkrelidze, Kartvelian and Indo-European: A Typological Comparison of Reconstructed Linguistic Systems (PDF), in Bulletin of the Georgian National Academy of Sciences, 2ª serie, vol. 2, n. 2, Georgian Academy Press, aprile/giugno 2008 [prima edizione in miscellanea 1967], pp. 154-160, ISSN 0132-1447 (WC · ACNP).
  • (EN) Georgij A. Klimov, Etymological Dictionary of the Kartvelian Languages (PDF), Berlin-New York, Mouton de Gruyter, 1998, ISBN 3-11-015658-X.
  • (EN) Karl H. Schmidt, On the Reconstruction of Proto-Kartvelian (PDF), in Bedi Kartlisa, vol. 36, n. 1, Centre National de la Recherche Scientifique, 1978, pp. 246-265, ISSN 0373-1537 (WC · ACNP).
  • (EN) Yakov G. Testelets (Testelec), Kartvelian (South Caucasian) Languages, in Maria Polinsky (a cura di), The Oxford Handbook of Languages of the Caucasus, New York, Oxford University Press, 2020, pp. 490-528, ISBN 978-0-19-069069-4, LCCN 2020021155.
  • (EN) Rasmus Thorsø, A New Look at Old Armenisms in Kartvelian (PDF), in Armeniaca. International Journal of Armenian Studies, vol. 1, n. 1, Edizioni Ca’ Foscari, ottobre 2022, pp. 97-110, DOI:10.30687/arm/2974-6051/2022/01/006, ISSN 2974-6051 (WC · ACNP).
  • (EN) Kevin Tuite, The Category of Number in Common Kartvelian (PDF), in Kevin Tuite, Kartvelian Morphosyntax. Number Agreement and Morphosyntactic Orientation in the South Caucasian Languages (tesi di dottorato), Munich, LINCOM Europa, 1998 [prima stesura 1988], pp. 85-99, ISBN 3-929075-96-2, OCLC 297507852, SBN IT\ICCU\MIL\0521909.
  • (EN) Kevin Tuite, Early Georgian (PDF), in Roger D. Woodard (a cura di), The Ancient Languages of Asia Minor, Cambridge, Cambridge University Press, 2008, pp. 145-165, DOI:10.1017/CBO9780511486845, ISBN 978-0-521-68496-5.
  • (EN) Kevin Tuite, On the Origin of Kartvelian "version" (PDF), Munich, LINCOM Europa, 2021 [prima pubblicazione accademica 2020], ISBN 978-3-969390-37-5, OCLC 1235995496, SBN IT\ICCU\UMC\1019127.

Voci correlate

Collegamenti esterni

  Portale Linguistica: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di Linguistica