Mary Ward (religiosa)

Mary Ward

Mary Ward, talvolta italianizzato in Maria della Guardia (Mulwith, 23 gennaio 1585 – Heworth, 30 gennaio 1645), è stata una religiosa britannica, fondatrice della congregazione delle Dame Inglesi.

Biografia

Nacque nello Yorkshire da Marmaduke e Ursula Wright Ward (la bambina nacque dal secondo matrimonio della madre).[1] Desiderosa di abbracciare la vita religiosa ma impossibilitata a farlo a causa delle persecuzioni anti-cattoliche, nel 1609 si trasferì con alcune compagne in Francia ed entrò, senza prendere i voti, nel monastero delle clarisse di Saint-Omer. Non soddisfatta dalla vita contemplativa, l'anno seguente si spostò con le compagne a Gravelines, per dedicarsi all'apostolato attivo.

Nel 1609, aprendo una scuola a Sant-Omer, diede vita alla compagnia delle cosiddette Dame Inglesi, la più antica congregazione di suore finalizzata specificatamente all'educazione delle fanciulle; legate alla spiritualità di sant'Ignazio di Loyola, le religiose iniziarono ad essere chiamate anche "Gesuitesse". Le Dame Inglesi si diffusero rapidamente in numerose regioni europee (Fiandre, Baviera, Austria, Italia).

Papa Paolo V concesse alla congregazione il decreto di lode nel 1616, ma i successori del pontefice non vollero proseguire le procedure per l'approvazione del nuovo istituto: a destare la preoccupazione della Santa Sede erano l'esenzione delle sorelle dall'obbligo della clausura (imposta a tutte le religiose da Pio V), la direzione centrale di tutte le case da una superiora generale, la dipendenza diretta dal papa e la forma di vita secondo le costituzioni della Compagnia di Gesù.

Il 16 gennaio 1631 papa Urbano VIII, con bolla Pastoralis Romani Pontificis, decretò la soppressione della congregazione: la Ward venne accusata di eresia e imprigionata nel monastero delle clarisse di Monaco di Baviera, ma si rifiutò di firmare la dichiarazione di colpevolezza preparata dagli inquisitori. Trasferita a Roma, nel 1637 venne liberata e si stabilì in Belgio.

Grazie ad una lettera di presentazione di papa Urbano VIII a Enrichetta Maria di Francia, regina di Gran Bretagna, Mary Ward poté tornare in patria ed aprire le sue scuole anche in Inghilterra. La sua congregazione venne approvata solo nel 1703 da papa Clemente XI come Istituto della Beata Vergine Maria.

Note

  1. ^ Mary Catherine Elizabeth Chambers, The Life of Mary Ward (1585-1645), Volume I, London, Burns and Oates, 1882, pp. 1-8 (Ancestry), 20-21 (Imprisonment of Family), 27 (Gunpowder Plot), 29-33 (Proposals), 86-98 (Gunpowder Plot & the Neville Debacle).

Bibliografia

  • Walter Nigg, Una donna che non si arrese: Mary Ward, Torino. P. Gribaudi, 1985.
  • M.I. Wetter, in Dizionario degli istituti di perfezione, vol. X, Milano, Edizioni paoline, 2003, coll. 583-586.
  • Gregory Kirkus, Mary Ward: una breve biografia, Strasburgo, Editions du Signe, 2008.
  • Christina Kenworthy-Browne (Ed.) , Mary Ward (1585 - 1645): a briefe relation ... with autobiographical fragments and a selection of letters, Woobridge, Boydell Press, 2008.

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Collegamenti esterni

  • Mary Ward, su enciclopediadelledonne.it, Enciclopedia delle donne. Modifica su Wikidata
  • (EN) Opere di Mary Ward, su Open Library, Internet Archive. Modifica su Wikidata
  • (EN) Mary Ward, in Catholic Encyclopedia, Robert Appleton Company. Modifica su Wikidata
  • Mary Ward, su Santi, beati e testimoni, santiebeati.it. Modifica su Wikidata
  • (DE) Gabriele Lautenschläger, WARD, Mary, in Biographisch-Bibliographisches Kirchenlexikon, 1998, su bautz.de (archiviato dall'url originale il 29 giugno 2007).
  • (EN) Articoli e bibliografia su Mary Ward, St Mary's School, Cambridge, su stmaryscambridge.co.uk. URL consultato il 5 febbraio 2008 (archiviato dall'url originale il 20 novembre 2008).
  • Mary Ward, in Enciclopedia Italiana, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1937. URL consultato il 27 giugno 2018.
Controllo di autoritàVIAF (EN) 62341746 · ISNI (EN) 0000 0001 1066 2321 · BAV 495/44878 · CERL cnp01347803 · LCCN (EN) n87824174 · GND (DE) 118629190 · BNE (ES) XX1118420 (data) · BNF (FR) cb12514798z (data) · J9U (ENHE) 987007272734905171
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