Marzieh Rasouli

Marzieh Rasouli (...) è una giornalista iraniana, nota per i suoi articoli in ambito culturale e artistico, arrestata dal governo iraniano.

Biografia

Marzieh viene arrestata il 17 gennaio 2012 con l'accusa di lavorare per la BBC[1] e di diffondere propaganda e disturbo dell'ordine pubblico. Era stata inizialmente scarcerata su cauzione, dopo che la famiglia aveva versato il 27 febbraio $110mila, per poi tornare in carcere.[2] Condannata a due anni di prigione e 50 frustate,[3] prima del suo arresto pubblicava sul quotidiano Shargh[4] (uno dei giornali riformisti più popolari nel paese fino alla sua censura), oltre che su Etemad e Roozegar.[3][4] La giornalista ha dichiarato “Devo andare in prigione domani”, spiegando che si tratta di una sentenza confermata dal giudice d’appello.[5]

A chiederne la scarcerazione è anche il filosofo statunitense Noam Chomsky.[6] Detenuta nel blocco 2A della prigione di Evin, è stata torturata e costretta a confessare in televisione.[2]

Note

  1. ^ Quelle donne in carcere in Iran, su panorama.it.
  2. ^ a b Marzieh Rasouli, Crime: Journalism, su iranwire.com.
  3. ^ a b Saeed Kamali Dehghan, Iranian reporter sentenced to two years in prison and fifty lashes, in The Guardian, London, Guardian News and Media Limited, 8 luglio 2014. URL consultato l'8 luglio 2014.
  4. ^ a b Iran. Critiche al governo. Carcere e 50 frustate - See more at: http://www.rainews.it/archivio-rainews/articoli/giornalista-iran-critica-governo-condannata-50-frustate-carcere-14b03377-7181-4c29-b9f5-f06719716d3d.html, su rainews.it.
  5. ^ Giornalista condannata al carcere e a 50 frustate, su giornalistitalia.it.
  6. ^ (EN) Noam Chomsky calls on Iran to release imprisoned journalist Marzieh Rasouli, su the Guardian, 12 luglio 2014. URL consultato il 4 gennaio 2023.
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