Radiazione di dipolo elettrico

Evoluzione in tempo reale del campo elettrico generato da un dipolo oscillante alla frequenza di circa 0.16 Hz (pulsazione: 1 radiante al secondo). Il rosso indica un'elevata intensità, mentre il verde e il blu indicano direzioni opposte del campo.

In fisica, la radiazione di dipolo elettrico è la radiazione elettromagnetica prodotta da un dipolo elettrico accelerato. Se oscillante è detto, solitamente, dipolo oscillante o antenna dipolare.

Lo studio del dipolo elettrico si basa sullo sviluppo in multipoli del potenziale elettrico generato da una distribuzione di carica e corrente oscillante nel tempo.

Espressione dei campi

La descrizione della radiazione prodotta dal dipolo è basata sull'espressione dei potenziali ritardati, che vengono definiti a partire dai potenziali scalare (o elettrico) e vettore validi nei casi stazionari, e che tengono conto del fatto che gli effetti dovuti a variazioni delle sorgenti si propagano nel campo non istantaneamente.

Il comportamento del dipolo oscillante è governato dalla seguente relazione:

p = p 0 sin ( ω t + ϕ ) {\displaystyle \mathbf {p} =\mathbf {p} _{0}\sin(\omega t+\phi )}

dove p 0 {\displaystyle \mathbf {p} _{0}} , il momento di dipolo massimo del dipolo oscillante, è diretto come l'asse z. Il potenziale vettore ritardato generato dal dipolo è fornito dall'integrale sulle variabili primate, con tau il volume del conduttore di cui è formato il dipolo:

A ( r , t ) = μ 0 4 π J ( t | r r | c ) | r r | d τ {\displaystyle \mathbf {A} (\mathbf {r} ,t)=\int {\frac {\mu _{0}}{4\pi }}{\frac {\mathbf {J} \left(t-{\frac {|\mathbf {r} -\mathbf {r} \,'|}{c}}\right)}{|\mathbf {r} -\mathbf {r} \,'|}}\operatorname {d} \tau '}

Il campo di maggiore interesse è quello lontano dal dipolo, e pertanto si trascura r {\displaystyle \mathbf {r} \,'} rispetto a r {\displaystyle \mathbf {r} } , che diventa una costante e viene estratto dall'integrale. Il risultato che si ottiene è:

A ( r , t ) = μ 0 4 π p ˙ ( t r c ) r = μ 0 4 π ω p 0 r cos ( ω ( t r c ) ) {\displaystyle \mathbf {A} (\mathbf {r} ,t)={\frac {\mu _{0}}{4\pi }}{\frac {{\dot {\mathbf {p} }}\left(t-{\frac {r}{c}}\right)}{r}}={\frac {\mu _{0}}{4\pi }}{\frac {\omega \mathbf {p} _{0}}{r}}\cos \left(\omega (t-{\frac {r}{c}})\right)}

Imponendo la validità del gauge di Lorenz si mostra il potenziale scalare V {\displaystyle V} :

V t = c 2 A = 1 ε 0 μ 0 A z z = 1 4 π ε 0 ( p ¨ c r + p ˙ r 2 ) z r {\displaystyle {\frac {\partial V}{\partial t}}=-c^{2}\mathbf {\nabla } \cdot \mathbf {A} =-{\frac {1}{\varepsilon _{0}\mu _{0}}}{\frac {\partial A_{z}}{\partial z}}={\frac {1}{4\pi \varepsilon _{0}}}\left({\frac {\ddot {p}}{cr}}+{\frac {\dot {p}}{r^{2}}}\right){\frac {z}{r}}}
V ( r , t ) = 1 4 π ε 0 ( p ˙ c r + p r 2 ) z r {\displaystyle V(\mathbf {r} ,t)={\frac {1}{4\pi \varepsilon _{0}}}\left({\frac {\dot {p}}{cr}}+{\frac {p}{r^{2}}}\right){\frac {z}{r}}}

I campi elettrico e magnetico generati dal dipolo si ottengono dal rotore di A {\displaystyle \mathbf {A} } e dal gradiente di V {\displaystyle V} . In coordinate sferiche, essi prendono la forma:

E r = 2 cos θ 4 π ε 0 r 2 ( p ˙ c + p r ) B r = 0 {\displaystyle E_{r}={\frac {2\cos \theta }{4\pi \varepsilon _{0}r^{2}}}\left({\frac {\dot {p}}{c}}+{\frac {p}{r}}\right)\qquad B_{r}=0}
E θ = sin θ 4 π ε 0 r ( p ¨ c 2 + p ˙ c r + p r 2 ) B θ = 0   {\displaystyle E_{\theta }={\frac {\sin \theta }{4\pi \varepsilon _{0}r}}\left({\frac {\ddot {p}}{c^{2}}}+{\frac {\dot {p}}{cr}}+{\frac {p}{r^{2}}}\right)\qquad B_{\theta }=0\ }
E ϕ = 0 B ϕ = μ 0 4 π sin θ r ( p ¨ c + p ˙ r ) {\displaystyle E_{\phi }=0\qquad B_{\phi }={\frac {\mu _{0}}{4\pi }}{\frac {\sin \theta }{r}}\left({\frac {\ddot {p}}{c}}+{\frac {\dot {p}}{r}}\right)}

Da queste espressioni si vede come E {\displaystyle \mathbf {E} } e B {\displaystyle \mathbf {B} } siano punto per punto ortogonali. Le linee di forza di B {\displaystyle \mathbf {B} } sono circonferenze centrate intorno all'asse z, mentre E {\displaystyle \mathbf {E} } giace nel piano formato dal raggio vettore r {\displaystyle \mathbf {r} } e z.

Vettore di Poynting ed equazione di Larmor

Lo stesso argomento in dettaglio: Vettore di Poynting ed Equazione di Larmor.

Per calcolare l'energia associata ai campi si utilizza il vettore di Poynting:

S = E × B μ 0 {\displaystyle \mathbf {S} =\mathbf {E} \times {\frac {\mathbf {B} }{\mu _{0}}}}

le cui componenti sono:

S r = sin 2 θ 16 π 2 ε 0 c 3 ( p ¨ r ) 2 1 16 π 2 ε 0 [ 2 p ¨ p ˙ c 2 r + p ˙ p r 3 + ( p ¨ p + p ˙ 2 ) c r 2 ] sin 2 θ r 2 {\displaystyle S_{r}={\frac {\sin ^{2}\theta }{16\pi ^{2}\varepsilon _{0}c^{3}}}\left({\frac {\ddot {p}}{r}}\right)^{2}-{\frac {1}{16\pi ^{2}\varepsilon _{0}}}\left[2{\frac {{\ddot {p}}{\dot {p}}}{c^{2}r}}+{\frac {{\dot {p}}p}{r^{3}}}+{\frac {({\ddot {p}}p+{\dot {p}}^{2})}{cr^{2}}}\right]{\frac {\sin ^{2}\theta }{r^{2}}}}
S θ = 1 16 π 2 ε 0 [ p ¨ p ˙ c 2 r + p ˙ p r 3 + ( p ¨ p + p ˙ 2 ) c r 2 ] 2 sin θ cos θ r 2 {\displaystyle S_{\theta }={\frac {1}{16\pi ^{2}\varepsilon _{0}}}\left[{\frac {{\ddot {p}}{\dot {p}}}{c^{2}r}}+{\frac {{\dot {p}}p}{r^{3}}}+{\frac {({\ddot {p}}p+{\dot {p}}^{2})}{cr^{2}}}\right]{\frac {2\sin \theta \cos \theta }{r^{2}}}}
S ϕ = 0 {\displaystyle S_{\phi }=0}

Calcolando la media temporale della componente radiale su un periodo, i termini delle parentesi quadre si annullano e la media del vettore è:

S = sin 2 θ 32 π 2 ε 0 c 3 ( p ¨ r ) 2 r ^ {\displaystyle \langle \mathbf {S} \rangle ={\frac {\sin ^{2}\theta }{32\pi ^{2}\varepsilon _{0}c^{3}}}\left({\frac {\ddot {p}}{r}}\right)^{2}{\hat {r}}}

I termini che si annullano nell'operazione di media non contribuiscono invece alla propagazione e sono detti termini di campo vicino. La potenza media irraggiata vale:

P = ω 4 p 0 2 2 μ 0 6 π c = μ 0 6 π c p ¨ ¯ 2 {\displaystyle \langle P\rangle ={\frac {\omega ^{4}p_{0}^{2}}{2}}{\frac {\mu _{0}}{6\pi c}}={\frac {\mu _{0}}{6\pi c}}{\bar {\ddot {p}}}^{2}}

mentre la potenza totale emessa è data da:[1]

P = ω 4 | p | 2 12 π ε 0 c 3 {\displaystyle P={\frac {\omega ^{4}|\mathbf {p} |^{2}}{12\pi \varepsilon _{0}c^{3}}}}

nota anche come equazione di Larmor.

Note

  1. ^ Jackson, pag. 665.

Bibliografia

  • (EN) John D. Jackson, Classical Electrodynamics, 3ª ed., Wiley, 1999, ISBN 0-471-30932-X.

Voci correlate

  Portale Fisica: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di fisica