Vallermosa

Vallermosa
comune
(IT) Vallermosa
(SC) Biddaramòsa
Vallermosa – Stemma
Vallermosa – Bandiera
Vallermosa – Veduta
Vallermosa – Veduta
Chiesa di San Lucifero
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Sardegna
ProvinciaSud Sardegna
Amministrazione
SindacoFrancesco Spiga (lista civica) dall'11-6-2012 (3º mandato dal 13-6-2022)
Territorio
Coordinate39°21′48.37″N 8°47′46.58″E39°21′48.37″N, 8°47′46.58″E
Altitudine70 m s.l.m.
Superficie61,75 km²
Abitanti1 784[1] (30-11-2023)
Densità28,89 ab./km²
Comuni confinantiDecimoputzu, Iglesias (isola amministrativa di San Marco), Siliqua, Villacidro, Villasor, Domusnovas
Altre informazioni
Cod. postale09010
Prefisso0781
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT111095
Cod. catastaleL613
TargaSU
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[2]
Nome abitanti(IT) vallermosesi
(SC) biddaramosesus
Patronosan Lucifero
Giorno festivo20 maggio
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Vallermosa
Vallermosa
Vallermosa – Mappa
Vallermosa – Mappa
Posizione del comune di Vallermosa all'interno della provincia del Sud Sardegna
Sito istituzionale
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Vallermosa (Biddaramosa in sardo[3]) è un comune italiano di 1 784 abitanti[1] della provincia del Sud Sardegna, nella subregione dell'Iglesiente.

Geografia fisica

Territorio

Sorge in una valle alluvionale sui margini orientali del gruppo montuoso del monte Linas (altezza massima 1236 m), a 70 m sul livello del mare e ai piedi del monte Cuccurdoni Mannu, alto 910 m.

Origini del nome

Il toponimo, in origine Villahermosa/Villermosa, deriverebbe dallo spagnolo villa hermosa, cioè villa bella, fertile[4].

Storia

Le origini e la storia di Vallermosa s'inquadrano perfettamente nelle vicende della Sardegna spagnola, in particolare del feudalesimo sardo, marchesato di Villasor, succeduto dal governo piemontese.

La fondazione di Vallermosa si può far risalire con una certa sicurezza al 1645, per volere di Biagio Alagon, marchese di Villasor. Situato in una fertile pianura, circondato da grandi colline ricche di vegetazione, fu popolato da nuclei familiari di agricoltori e poi da famiglie provenienti dal nuorese (Aritzo, Desulo) che nell'inverno, da loro molto rigido, praticavano la transumanza. Queste persone s'integrarono perfettamente con la popolazione vallermosese, e la maggior parte di loro vi si instaurarono per tutto l'anno[5], senza però abbandonare le loro usanze, i loro costumi e le loro tradizioni.

Il paese fu incorporato nel 1745 nel marchesato di Villahermosa e Santa Croce, dato in feudo inizialmente a Bernardino Antonio Genovès e successivamente alla famiglia Manca (i cui discendenti oggi si chiamano Manca di Villahermosa), ai quali fu riscattato nel 1839 con la soppressione del sistema feudale, per cui divenne un comune amministrato da un sindaco e da un consiglio comunale.

Simboli

Lo stemma e il gonfalone del comune di Vallermosa sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 30 ottobre 2008.[6]

«Stemma semitroncato partito: il primo, di rosso, alla lettera maiuscola V, d'oro; il secondo, d'oro, all'anfora doppiamente ansata, di rosso; il terzo, di azzurro, al pero di verde, fustato al naturale, fruttato di dieci, d'oro, nodrito nella campagna diminuita, di verde. Sotto lo scudo, su lista bifida e svolazzante di rosso, la scritta, in lettere maiuscole di nero, ANNO DOMINI MDCXLV. Ornamenti esteriori da Comune.»

Il gonfalone è un drappo partito di azzurro e di giallo

Monumenti e luoghi d'interesse

All'interno del paese invece si possono ammirare le vecchie case campidanesi fatte con i mattoni di argilla, i numerosi portoni tipici delle case campidanesi, la chiesa di San Lucifero al centro del paese e la chiesetta romanica con annesse terme romane a circa un km dal paese.

Architetture religiose

  • La chiesa di San Lucifero
  • La chiesa campestre di Santa Maria
  • Il convento delle suore

Architetture civili

  • Il municipio
  • Le scuole elementari
  • Il museo

Siti archeologici

Vallermosa è anche sede di importanti siti archeologici nuragici (Matzanni e Fanaris su tutti). Nel sito di Matzanni sono presenti tre pozzi sacri, i resti di 13 capanne e di una lunga struttura muraria e le rovine di un tempio punico.

Aree di interesse naturalistico

Vallermosa è circondata da una zona collinare ricca di vegetazione e piante tipiche della Sardegna, è ricca di fonti e sorgenti naturali, ed è qui, a circa 5 km dal centro abitato che sorge il costituendo parco naturale di Gutturu Mannu (letteralmente grande gola) in cui possiamo ammirare alcune specie, animali e vegetali che sono ormai in via di estinzione. Il parco è inoltre attrezzato per pic-nic e scampagnate, con tavoli, posti a sedere e barbecue.

Società

Evoluzione demografica

Abitanti censiti[7]

Lingue e dialetti

La variante del sardo parlata a Vallermosa è il campidanese occidentale.

Cultura

Istituzioni scolastiche pubbliche

  • Scuola materna
  • Scuola elementare
  • Scuola media

Feste religiose

  • San Lucifero - 20 maggio
  • Santa Maria - 8 settembre

Geografia antropica

Rioni

  • Prazz'e cresia
  • Sa cruxi santa
  • Sa Cabina
  • S'ecca manna

Infrastrutture e trasporti

  • Vallermosa è attraversata dalla SS 293.
  • Il paese è servito dai pullman ARST da e per Cagliari e Iglesias.

Amministrazione

Gemellaggi

Sport

  • Circolo Bocciofilo Vallermosa
  • A.S.D. Futsal Oronero
  • Polisportiva Vallermosa 2000
  • A.S.D. Vallermosa calcio (dal 2022)

Note

  1. ^ a b Dato Istat - Popolazione residente al 30 novembre 2023.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani, Torino, UTET, 1990, p. 684.
  4. ^ Comune di Vallermosa, su siusa.archivi.beniculturali.it. URL consultato il 26 aprile 2024.
  5. ^ Comunas, storia di Valleromsa, su comunas.it.
  6. ^ Vallermosa (Cagliari) D.P.R. 30.10.2008 concessione di stemma e gonfalone, su presidenza.governo.it. URL consultato il 23 luglio 2022.
  7. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.

Bibliografia

  • Manlio Brigaglia, Salvatore Tola (a cura di), Dizionario storico-geografico dei Comuni della Sardegna, Sassari, Carlo Delfino editore, 2006, ISBN 88-7138-430-X. URL consultato l'8 dicembre 2012 (archiviato dall'url originale il 22 gennaio 2021).
  • Francesco Floris (a cura di), Grande Enciclopedia della Sardegna, Sassari, Newton&ComptonEditori, 2007. URL consultato l'8 dicembre 2012 (archiviato dall'url originale l'11 giugno 2012).

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Collegamenti esterni

  • La scheda del comune nel portale Comunas della Regione Sardegna, su comunas.it.
Controllo di autoritàVIAF (EN) 276344757
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