Cees Nooteboom
Cornelis Johannes Jacobus Maria Nooteboom, detto Cees Nooteboom (L'Aia, 31 luglio 1933), è uno scrittore olandese.La sua opera comprende lavori di poesia, narrativa, drammaturgia, commedia e cronaca di viaggio tradotti in più di trenta lingue, per i quale ha ricevuto riconoscimenti di valore fra cui più d'una candidatura al Nobel. Come giornalista, ha seguito come testimone tre momenti cruciali del secondo Novecento: l'invasione di Budapest nel 1956, la contestazione del Maggio francese nel 1968 e la caduta del muro di Berlino nel 1989[1][2].
Biografia
Infanzia e adolescenza
Cees Nooteboom è nato da Hubertus Nooteboom e da Johanna Pessers. Oltre ai due genitori e a Cees, la famiglia comprendeva anche Hanneke, le figlia di un anno più grande di Cees, e Huub, nato nel 1940. Giovanissimo, lo scrittore visse l'esperienza dell'invasione nazista dell'Olanda e i bombardamenti della Luftwaffe sul campo di aviazione di Ypenburg, ai margini meridionali della città dell'Aia. La guerra gli lasciò anche la ferita familiare dovuta all'abbandono del padre, che si risposò nel 1944 e generò un figlio in seconde nozze, Hugo, prima di morire nella primavera dell'anno successivo in conseguenza delle ferite riportate in un bombardamento tedesco. Quando la guerra finì, la madre radunò la famiglia e con essa si trasferì a Tilburg[3].
L'istruzione superiore di Nooteboom fu discontinua, ma nonostante l'irregolarità del percorso il giovane studiò con profitto in particolare le lingue classiche e la storia dell'arte, considerate dallo scrittore determinanti nella sua crescita culturale[4]. Nooteboom frequentò dapprima il Sint Odulphus Lyceum di Tilburg, poi si spostò a Venray proseguendo la formazione nel convitto di un istituto cattolico gestito dai frati francescani, il Gymnasium Immaculatae Conceptionis, dove seguì il secondo e il terzo anno. Il quarto anno ebbe luogo presso un Liceo Cattolico Romano di Hilversum, città dell'Olanda settentrionale, dove si era trasferito con la madre. Il corso di studi si concluse all'Augustinianum[3], un monastero agostiniano di Eindhoven[5].
Maturità
Dopo aver conseguito il diploma, Nooteboom lavorò in banca a Hilversum e svolse altri lavori impiegatizi. Agli inizi degli anni cinquanta viaggiò in autostop girando per la penisola scandinava e visitando la parte meridionale della Francia – vicende che sarebbero state riprese nella sua prima opera di narrativa. Per amore di una ragazza, si arruolò come mozzo su una nave diretta in America meridionale, ulteriore esperienza da cui trasse spunto per le sue cronache di viaggi[2]. Poi, nel 1954, si stabilì ad Amsterdam e tre anni dopo si sposò con Fanny Lichtveld. Esordì nel giornalismo nel 1956, scrivendo sul quotidiano Het Parool dell'ingresso delle truppe sovietiche a Budapest, e in seguito coi suoi scritti collaborò alla rivista Elseviers Weekblad.
Nel decennio successivo lavorò come giornalista e inviato al de Volkskrant, ed ebbe l'opportunità di seguire le evoluzioni sociali del periodo, con particolare riguardo al Maggio francese. L'inquietudine esistenziale lo spinse a scegliere la dimensione del viaggio, che avrebbe seguito per tutta la vita[3][6]. Le esperienze maturate resero così possibili nel tempo i suoi reportage da Iran, Gambia, Germania, Giappone, Inghilterra, Madeira, Malesia[5], Marocco, India e Tunisia; e lo portarono a determinare l'importanza fondamentale che la cultura araba ha avuto nel superamento del Medioevo, nella fioritura del Rinascimento e perciò nella fisionomia dell'Europa moderna; e a indicare la necessità di ricomporre il dissidio fra Occidente e mondo arabo[7]. Il 1989 lo vide a Berlino, dove lo scrittore entrò in relazione col filosofo Rüdiger Safranski e con una cerchia di artisti fra i quali il pittore Max Neumann[3]. Nei tre decenni tra i Sessanta e gli Ottanta, Nooteboom scrisse anche delle sue avventure di viaggio sui periodici Avenue ed Elsevier[5].
Il matrimonio con Fanny Lichtveld si ruppe nel 1964. Successivamente, dal 1965 al 1979 Nooteboom condusse una relazione con la cantante connazionale Liesbeth List, a cui dedicò dei versi. Dal 1970, quando è nel suo Paese lo scrittore abita nella città vecchia di Amsterdam, in una casa del primo Settecento[3]. Altrimenti trascorre lunghi periodi nell'isola spagnola di Minorca[2].
Carriera artistica
Nooteboom, oltre a essersi è impegnato alla redazioni di articoli in forma di saggi o di cronache su diverse testate olandesi, si è dedicato alla poesia e alla narrativa. L'opera di esordio è un romanzo del 1955, Philip en de anderen, che riprende le impressioni dei primi viaggi di Nooteboom e che, scritto due anni prima di On the Road di Kerouac, fa del racconto un anticipatore della Beat Generation[2]. Lo scrittore olandese proseguì con una raccolta di poesie del 1956, De doden zoeken een huis, a cui fece seguire un'altra antologia di versi, Het schwarze gedicht, pubblicata nel 1960 e, quattro anni dopo, Gesloten gedichten. Del 1963 è nouveau roman intitolato De ridder is gestorven[1].
Il punto di svolta nella carriera di Nooteboom si ebbe nel 1980: la pubblicazione del romanzo Rituelen, successivamente trasposto in un'opera cinematografica, gli diede fama internazionale e stimolò gli studi critici dell'opera[3]. Negli anni ottanta l'artista alternò poesia e narrativa: il romanzo Een lied van schijn en wezen, le liriche di Aas (1982), due anni dopo il romanzo favolistico In Nederland, il lavoro poetico Het gezicht van ten oog del 1989, la raccolta di versi del 1991 Rollende stenen, il romanzo Volgende verhaal (1993); e un altro romanzo, Allerzielen (1998), in cui Berlino dà l'occasione per una riflessione sul nesso fra Storia e attualità. Nel frattempo, Nooteboom dette alle stampe reportage riguardanti i suoi giri per il mondo: Een nacht in Tunesie (1965), Een avond in Isfahan: reisverhalen uit Perzie, Gambia, Duitsland, Japan, Engeland, Madeira, en Maleisie (1978), De zucht naar het Westen (1985), Berlijnse notities (1990). La sua conoscenza diretta della Spagna gli offrì il modo di cimentarsi in una produzione filmica, un lungometraggio sul pellegrinaggio a Santiago di Compostela, seguito dalla pubblicazione nel 1997 del libro Omweg naar Santiago[1][5].
Anche in questo secolo, Nooteboom ha intervallato opere di natura diversa: dal riflessivo Nootebooms hotel [8] del 2002 a Paradijs verloren, romanzo del 2004 che prende le mosse da alcuni versi di Paradise Lost di John Milton[9]; Het geluid van Zijn naam. Reizen door de Islamitische wereld (2005), che raccoglie le note dello scrittore durante la sua esperienza nel mondo arabo; ‘s Nachts komen de vossen: verhalen (2009), collezione di otto racconti che si snodano attraverso l'indagine di vecchie foto; Brieven aan Poseidon, saggio in forma epistolare pubblicato nel 2012[1].
Fortuna critica
Specie dopo il 1980, la critica ha messo in risalto il valore di Cees Nooteboom, considerandolo uno fra gli scrittori europei di maggiore spessore e versatilità, assieme arguto umorista, filosofo penetrante, storico attento, viaggiatore curioso e appassionato[2]. Paragonato a Borges, Calvino e Nabokov[10] e definito dal New York Times «una delle voci più alte nel coro degli autori contemporanei.»[11], ha riscosso molto successo di critica e di pubblico anche a seguito di lusinghiere presentazioni televisive dei suoi lavori[3].
Ha ricevuto molti premi letterari in patria, fra i quali il Constantijn Huygensprijs e il Premio della letteratura nederlandese. I riconoscimenti sono arrivati anche dalle massime istituzioni di Paesi come Francia, Germania, Cile, Spagna e Belgio. Lo scrittore è stato insignito della Laurea ad honorem da parte delle università di Bruxelles, Berlino e Nijmegen[3][12].
Onorificenze
Opere
- 1955: Philip en de anderen
- 1956: De doden zoeken een huis
- 1958: De verliefde gevangene
- 1959: Koude gedichten
- 1959: De zwanen van de Theems
- 1960: Het zwarte gedicht
- 1963: De ridder is gestorven
- 1963: Een middag in Bruay
- 1965: Een nacht in Tunesië
- 1968: Een ochtend in Bahia
- 1971: Bitter Bolivia, Maanland Mali
- 1978: Open als een schelp - dicht als een steen
- 1978: Een avond in Isfahan
- 1980: Rituelen
- 1980: Nooit gebouwd Nederland
- 1981: Een lied van schijn en wezen
- 1981: Voorbije passages
- 1982: Mokusei! Een liefdesverhaal
- 1982: Aas
- 1982: Gyges en Kandaules. Een koningsdrama
- 1983: Waar je gevallen bent, blijf je
- 1983: In Nederland
- 1984: Vuurtijd, IJstijd. Gedichten 1955-1983
- 1985: De zucht naar het Westen
- 1986: Het Spaanse van Spanje
- 1986: De Boeddha achter de schutting. Aan de oever van de Chaophraya
- 1988: De brief
- 1989: Het gezicht van het oog
- 1989: De wereld een reiziger
- 1990: Berlijnse notities
- 1991: Vreemd water
- 1991: Het volgende verhaal
- 1992: Zurbarán & Cees Nooteboom
- 1992: De omweg naar Santiago
- 1993: De koning van Suriname
- 1993: De ontvoering van Europa
- 1993: Zelfportret van een ander. Dromen van het eiland en de stad van vroeger
- 1993: De atlas van Cees Nooteboom
- 1994: Mokusei! & De Boeddha achter de schutting
- 1995: Van de lente de dauw. Oosterse reizen
- 1997: De filosoof zonder ogen. Europese reizen
- 1998: Allerzielen
- 1999: Zo kon het zijn
- 2000: Bitterzoet. Honderd gedichten van vroeger en zeventien nieuwe
- 2002: Nootebooms Hotel
- 2004: Met andere woorden
- 2004: Paradijs verloren
- 2005: Het geluid van Zijn naam. Reizen door de Islamitische wereld
- 2007: Tumbas. Graven van dichters en denkers
- 2007: Rode regen
- 2008: Verleden als eigenschap. Kronieken 1961/1968
- 2009 ’s Nachts komen de vossen
- 2009: Berlijn 1989/2009
- 2009: Raadsel van het licht
- 2009: Journal de bord. Verre reizen[13]
Traduzioni in italiano
- Il canto dell'essere e dell'apparire, trad. di Fulvio Ferrari, Milano, Iperborea, 1991;
- Rituali, trad. di Fulvio Ferrari, Milano, Iperborea, 1993;
- Mokusei, trad. di Fulvio Ferrari, Milano, Iperborea, 1994;
- Le montagne dei Paesi Bassi, trad. di Fulvio Ferrari, Milano, Iperborea, 1996;
- Verso Santiago. Itinerari spagnoli, trad. di Laura Pignatti, Milano, Feltrinelli, 1996;
- Autoritratto di un altro, trad. di Fulvio Ferrari, Milano, Crocetti, 1998;
- La storia seguente, trad. di Fulvio Ferrari, Milano, Iperborea, 2000;
- Il giorno dei morti, trad. di Fulvio Ferrari, Milano, Iperborea, 2001;
- Philip e gli altri, trad. di D. Santoro, Milano, Iperborea, 2005;
- Perduto il paradiso, trad. di Fulvio Ferrari, Milano, Iperborea, 2006;
- Le volpi vengono di notte, trad. di Fulvio Ferrari, Milano, Iperborea, 2010;
- Avevo mille vite e ne ho presa una sola, trad. di Marco Agosta e Fulvio Ferrari, Milano, Iperborea, 2011;
- Il suono del suo nome. Viaggi nel mondo islamico, trad. di Laura Pignatti, Firenze, Ponte alle Grazie, 2012;
- Lettere a Poseidon, trad. di Fulvio Ferrari, Milano, Iperborea, 2013;
- Tumbas. Tombe di poeti e pensatori, trad. di Fulvio Ferrari, Iperborea, 2015;
- Cerchi infiniti, trad. di Laura Pignatti, Milano, Iperborea, 2017;
- 533 Il libro dei giorni, trad. di Fulvio Ferrari, Milano, Iperborea, 2019;
- Addio, trad. di Fulvio Ferrari, Milano, Iperborea, 2020.
- Venezia, trad. Fulvio Ferrari, Milano, Iperborea, 2021
Note
- ^ a b c d Nooteboom, Cess, su treccani.it, Treccani.it. URL consultato il 23 agosto 2013.
- ^ a b c d e Benedetta Marietti, Cees Nooteboom, su ricerca.repubblica.it, Repubblica. URL consultato il 23 agosto 2013.
- ^ a b c d e f g h (EN) Cees Nooteboom - Biography, su ceesnooteboom.com, Nooteboom Website. URL consultato il 23 agosto 2013 (archiviato dall'url originale il 18 novembre 2018).
- ^ «Non riesco a immaginare la mia vita senza il Greco e il Latino. Sarei diventato qualcun altro.» (EN) Cees Nooteboom - Biography, su ceesnooteboom.com, Nooteboom Web site. URL consultato il 23 agosto 2013 (archiviato dall'url originale il 18 novembre 2018).
- ^ a b c d (EN) Cees Nooteboom, su britannica.com, Enciclopaedia Britannica. URL consultato il 23 agosto 2013.
- ^ «Per scrivere è necessaria una certa conoscenza del mondo. Per questo ho iniziato a viaggiare.» In Benedetta Marietti, Cees Nooteboom, su ricerca.repubblica.it, Repubblica. URL consultato il 23 agosto 2013.
- ^ «Oggi occidentali e arabi sono sopraffatti dall'ignoranza reciproca. Bisognerebbe imparare a conoscerci di più. Non approvo l'estremismo islamico ma anche noi dovremmo fare più attenzione quando ci autodefiniamo paladini della libertà. Libertà di cosa?» In Benedetta Marietti, Cees Nooteboom, su ricerca.repubblica.it, Repubblica. URL consultato il 23 agosto 2013.
- ^ (EN) Joshua Hammer, Travel Books, su nytimes.com, New York Times. URL consultato il 23 agosto 2013.
- ^ (EN) Tom Barbash, The Women Come and Go, su nytimes.com, New York Times. URL consultato il 23 agosto 2013.
- ^ (EN) Tim Rutten, ’Nomad’s Hotel’ by Cees Nooteboom, su articles.latimes.com, Los Angeles Times. URL consultato il 23 agosto 2013.
- ^ Cees Nooteboom, su iperborea.com, Iperborea. URL consultato il 23 agosto 2013.
- ^ (EN) Invitation to Press Conference: Cees Nooteboom to Be Granted Honorary Doctorate from Freie Universität, su fu-berlin.de, Freie Universität Berlin. URL consultato il 23 agosto 2013.
- ^ (EN) Cees Nooteboom - Bibliography, su ceesnooteboom.com, Nooteboom Web site. URL consultato il 23 agosto 2013 (archiviato dall'url originale il 19 marzo 2014).
Altri progetti
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Collegamenti esterni
- Sito ufficiale, su ceesnooteboom.com.
- Nooteboom, Cees, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Fiorella Leemhuis Mori, Nooteboom, Cees, in Enciclopedia Italiana, VII Appendice, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2007.
- (EN) Cees Nooteboom, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- Opere di Cees Nooteboom, su MLOL, Horizons Unlimited.
- (EN) Opere di Cees Nooteboom, su Open Library, Internet Archive.
- (EN) Bibliografia di Cees Nooteboom, su Internet Speculative Fiction Database, Al von Ruff.
- (EN) Cees Nooteboom, su Goodreads.
- Bibliografia italiana di Cees Nooteboom, su Catalogo Vegetti della letteratura fantastica, Fantascienza.com.
- (EN) Cees Nooteboom, su IMDb, IMDb.com.
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Autori: Jean Echenoz (Glasgow, 1990) • Mario Luzi (Dublino, 1991) • Manuel Vázquez Montalbán (Madrid, 1992) • Cees Nooteboom (Anversa, 1993) • Juan Marsé (Lisbona, 1994) • Herta Müller (Lussemburgo, 1995) • ex aequo: Salman Rushdie e Christoph Ransmayr (Copenaghen, 1996) • Antonio Tabucchi (Salonicco, 1997) • Hugo Claus (Stoccolma, 1998) • José Hierro (Weimar, 1999) | |
Traduttori: Michael Hamburger (Glasgow, 1990) • Frans van Woerden (Dublino, 1991) • Sokrates Kapsaskis (Madrid, 1992) • Françoise Wuilmart (Anversa, 1993) • Giovanni Raboni (Lisbona, 1994) • Dieter Hornig (Lussemburgo, 1995) • Thorkild Bjørnvig (Copenaghen, 1996) • Hans-Christian Oeser (Salonicco, 1997) • Miguel Sáenz (Stoccolma, 1998) • Claus Bech (Weimar, 1999) |
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Premio Teatro | Ugo Dell’Ara (1975) · Paola Borboni (1976) · Romolo Valli, Roberto De Simone (1977) · Antonello Agliotti, Franco Chiarenza, Muzi Loffredo, Giovanni Poggiali, Giuliano Vasilicò (1978) · Leo de Berardinis, Perla Peragallo (1979) · Franco Camarlinghi, Carlo Cecchi, Giuseppe Patroni Griffi, Maurizio Scaparro, Giorgio Strehler, Andrzej Wajda (1980) · Beat '72, La gaia scienza, Magazzini Criminali (1981) · La gaia scienza (1983) · Luca Ronconi (1984) |
Premio Cinema | Francesco Rosi (1976) · Sergio Amidei, Shelley Winters (1977) |
Scienze fisiche | Antonino Zichichi (1976) |
Scienze finanziarie | Domenico Scaglione (1976) |
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Opera prima narrativa | Carmelo Samonà (1978) · Fausta Garavini (1979) |
Opera prima poetica | Giovanni Giuga (1978) · Gilberto Sacerdoti (1979) |
Premio per la narrativa straniera | Milan Kundera (1978) · N. Scott Momaday (1979) · Juan Carlos Onetti (1980) · Tadeusz Konwicki (1981) |
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Autore italiano (Narrativa) | Alberto Moravia (1982) · Vittorio Sereni alla memoria (1983) · Italo Calvino (1984) · Mario Luzi (1985) · Paolo Volponi (1986) · Luigi Malerba (1987) · Oreste Del Buono (1988) · Giovanni Macchia (1989) · Gianni Celati, Emilio Villa (1990) · Andrea Zanzotto (1991) · Ottiero Ottieri (1992) · Attilio Bertolucci (1993) · Luigi Meneghello (1994) · Fernando Bandini, Michele Perriera (1995) · Nico Orengo (1996) · Giuseppe Bonaviri, Giovanni Raboni (1997) · Carlo Ginzburg (1998) · Alessandro Parronchi (1999) · Elio Bartolini (2000) · Roberto Alajmo (2001) · Andrea Camilleri (2002) · I Andrea Carraro, II Antonio Franchini, III Giorgio Pressburger (2003) · I Maurizio Bettini, II Giorgio Montefoschi, III Nelo Risi (2004) · I Raffaele Nigro, II Maurizio Cucchi, III Giuseppe Conte (2005) · I Paolo Di Stefano, II Giulio Angioni (2006) · I Mario Fortunato, II Toni Maraini, III Andrea Di Consoli (2007) · I Andrea Bajani, II Antonio Scurati, III Flavio Soriga (2008) · I Mario Desiati, II Osvaldo Guerrieri, III Gregorio Scalise (2009) · I Lorenzo Pavolini, II Roberto Cazzola, III (2010) · I Eugenio Baroncelli, II Milo De Angelis, III Igiaba Scego (2011) · I Edoardo Albinati, II Paolo Di Paolo, III Davide Orecchio (2012) · I Andrea Canobbio, II Valerio Magrelli, III Walter Siti (2013) · I Irene Chias, II Giorgio Falco, III Francesco Pecoraro (2014) · I Nicola Lagioia, II Letizia Muratori, III Marco Missiroli (2015) · I Marcello Fois, II Emanuele Tonon, III Romana Petri (2016) · I Stefano Massini, II Alessandro Zaccuri, III Alessandra Sarchi (2017) · I Davide Enia, II Michele Mari, III Laura Pariani (2018) · I Giulia Corsalini, II Andrea Gentile, III Marco Franzoso (2019) · I Giorgio Fontana, II Ginevra Lamberti, III Chiara Valerio (2020) · I Laura Forti, II Giulio Mozzi, III Alessio Torino (2021) · I Michela Marzano, II Domenico Starnone, III Vincenzo Latronico (2022) · Ada D'Adamo, Valeria Parrella, Francesco Pecoraro (2023) |
Premio "Cinque Continenti" | Kōbō Abe, Tahar Ben Jelloun, Germaine Greer, Wilson Harris, José Saramago (1992) · Kenzaburō Ōe (1993) · Stephen Spender (1994) · Thomas Keneally, Alberto Arbasino (1996) · Margaret Atwood, André Brink, David Malouf, Romesh Gunesekera, Christoph Ransmayr (1997) |
Premio Palermo ponte per l'Europa | Dacia Maraini (1999) |
Premio Palermo ponte per il Mediterraneo | Alberto Arbasino (2000) |
Premio Ignazio Buttitta | Nino De Vita (2003) · Attilio Lolini (2005) · Roberto Rossi Precerutti (2006) · Silvia Bre (2007) · Elio Pecora (2008) |
Premio speciale del presidente | Ibrahim al-Koni (2009) · Emmanuele Maria Emanuele (2010) · Antonio Calabrò (2011) |
Premio per la poesia | Antonio Riccardi (2010) |
Premio Traduzione | Evgenij Solonovič (2010) |
Premio Identità e letterature dialettali | Gian Luigi Beccaria e Marco Paolini (2010) |
Premio Saggistica | Marzio Barbagli (2010) |
Premio Mondello per la Multiculturalità | Kim Thúy (2011) |
Premio Mondello Giovani | Claudia Durastanti (2011) · Edoardo Albinati (2012) · Andrea Canobbio (2013) · Irene Chias (2014) · Marco Missiroli (2015) · Romana Petri (2016) · Alessandro Zaccuri (2017) · Davide Enia (2018) · Marco Franzoso (2019) · Non assegnato (2020) · Laura Forti (2021) · Domenico Starnone (2022) · Ada D'Adamo (2023) |
"Targa Archimede" Premio all'Intelligenza d'Impresa | Enzo Sellerio (2011) |
Premio alla Critica letteraria | Salvatore Silvano Nigro (2012) · Maurizio Bettini (2013) · Enrico Testa (2014) · Ermanno Cavazzoni (2015) · Serena Vitale (2016) · Antonio Prete (2017) · Alberto Casadei (2018) · Raffaele Manica (2019) · Giulio Ferroni (2020) · Lorenzo Tomasin (2021) · Mario Baudino (2022) · Giuseppe Patota (2023) |
Premio speciale per la narrativa di viaggio | Marina Valensise (2013) |
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Premio LericiPea "alla carriera": Giovanni Titta Rosa (1954) • Giorgio Caproni (1955) • Biagia Marniti (1956) • Maria Luisa Spaziani (1957) • Elio F. Accrocca e Renato Giorda (1958) • Antonio Seccareccia e Amelia Siliotti (1959) • Ugo Reale (1960) • Massimo Grillandi (1961) • Corrado Govoni (1962) • Alberto Bevilacqua (1963) • Elena Clementelli (1964) • Rudi Pallabazzer (1965) • Carlo Betocchi (1966) • Libero de Libero (1967) • Giorgio Sambonet (1968) • Vittorio Bodini (1969) • Raffaele Crovi (1970) • Edoardo Lazzara (1971) • Margherita Guidacci (1972) • Franco La Guidara (1973) • Ferruccio Cattani (1974) • Mariolina Eccher Zanella (1975) • Ettore Serra (1976) • Gabriella Chioma (1977) • Renato Barbieri (1978) • Gigliola Pisani Maffioli (1979) • Silvano Masacci (1980) • Walter Bonta (1981) • Rita Anzaldi (1982) • Alberico Sala (1983) • Marisa Terzi (1984) • Lelia Corbetta (1985) • Roberto Pazzi (1986) • Franco Gambino (1987) • Pietro Cimatti (1988) • Silvio Ramat e David Maria Turoldo (1989) • Paolo Bertolani e Francesco Brusco (1990) • Dario Bellezza (1991) • Valentino Zeichen (1992) • Fernando Bandini (1993) • Alessandro Parronchi (1994) • Maria Luisa Spaziani (1995) • Giovanni Giudici (1996) • Mario Luzi (1998) • Attilio Bertolucci (1999) • Adonis (2000) • Yves Bonnefoy (2001) • Hans Magnus Enzensberger (2002) • Juan Gelman (2003) • Edoardo Sanguineti (2004) • Séamus Heaney (2005) • Lawrence Ferlinghetti (2006) • Jesper Svenbro (2007) • Bella Achatovna Achmadulina (2008) • François Cheng (2009) • Ismail Kadare (2010) • Márcia Theóphilo (2011) • Evgenij Aleksandrovič Evtušenko (2012) • Titos Patrikios (2013) • Agi Mishol, Amel Moussa e Gabriella Sica (2014) • Tahar Ben Jelloun (2015) • Cees Nooteboom (2016) • Milo De Angelis (2017) • Carol Ann Duffy (2018) • Antonio Colinas (2019) • Ol'ga Aleksandrovna Sedakova (2020) | |
Premio Edito: Eugenio De Signoribus (2001) • Paolo Bertolani (2002) • Biancamaria Frabotta (2003) • Maurizio Cucchi (2005) • Sebastiano Grasso (2006) • Patrizia Cavalli (2007) • Franco Marcoaldi (2008) • Claudio Damiani (2009) • Sergio Zavoliv (2010) • Giorgio Mannacio e Emilio Zucchi (2011) • Donatella Bisutti (2012) • Roberto Pazzi (2013) • Valerio Magrelli (2014) • Mauro Macario (2015) • Antonio Riccardi (2016) • Davide Rondoni (2019) | |
Premio Inedito: Domenico Cipriano e Carlo Prosperi (1999) • Adriano Sansa - Poesia Inedita Giovani: Ivan Fedeli (2000) • Lamberto Garzia (2001) • Paola Malvasi (2002) • Mary de Rachewiltz (2003) • Alessandro Veni (2004) • Lucetta Frisa (2005) • Graziella Colotto (2006) • Sauro Albisani (2007) • Carlo Vita (2008) • Tonino Milite (2009) • Valerio Magrelli (2010) • Paolo Febbraro (2011) • Riccardo Olivieri (2013) • Roberto Maggiani (2014) | |
Premi Speciali: David Maria Turoldo e Carlo Bassi (1989) • Giuseppe L. Coluccia (1991) • Luciano Luisi (1992) • Umberto Piersanti, Marisa Ferrario Denna e Christian Poggi (1993) • Mario Andreassi (1998) • Vico Faggi e Cristina di Lagopesole (1999) • Massimiliano Lenzi (2000) • Ines Betta Montanelli (2001) • Jacopo Ricciardi (2005) • Roberto Giannoni (2007) | |
Premio Poeti e Artisti liguri nel mondo: Piero Soave (2000) • Sandra Gilbert Mortola (2001) • Roberto Bertone (2003) • Michele Baraldi (2004) • Carlo Caruso (2005) • Enrica Guana Tseng (2006) • Francesca Albini (2007) • Massimo Maggiari (2008) • Michele Rovetta (2009) • Marco Casentini (2010) • Martina Bacigalupo (2011) • Marino Magliani (2012) • Vanessa Beecroft (2013) • Ireno Guerci (2014) • Federico De Leonardis (2015) • Tommaso Colliva (2016) • David Bellatella (2017) • Giuseppe Scognamiglio (2018) • Alessandra Pierini (2019) |
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Sarah Kirsch (1993) · Walter Kempowski (1994) · Hilde Domin (1995) · Günter de Bruyn (1996) · Thomas Hürlimann (1997) · Hartmut Lange (1998) · Burkhard Spinnen (1999) · Louis Begley (2000) · Norbert Gstrein (2001) · Adam Zagajewski (2002) · Patrick Roth (2003) · Herta Müller (2004) · Wulf Kirsten (2005) · Daniel Kehlmann (2006) · Petra Morsbach (2007) · Ralf Rothmann (2008) · Uwe Tellkamp (2009) · Cees Nooteboom (2010) · Arno Geiger (2011) · Tuvia Rübner (2012) · Martin Mosebach (2013) · Rüdiger Safranski (2014) · Marica Bodrožić (2015) · Michael Kleeberg (2016) · Michael Köhlmeier (2017) · Mathias Énard (2018) · Husch Josten (2019) · Hans Pleschinski (2020) · Non assegnato (2021) · Barbara Honigmann (2022) · Lutz Seiler (2023) |
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