Otello Toso

Otello Toso nel film Gli egoisti (1955)

Otello Toso (Padova, 22 febbraio 1914 – Curtarolo, 15 marzo 1966) è stato un attore italiano.

Biografia

Ventenne, decide di trasferirsi a Roma per intraprendere la carriera d'attore, dove ha l'opportunità di iscriversi al primo corso di recitazione del Centro sperimentale di cinematografia. Al suo fianco ci sono Clara Calamai, Andrea Checchi, Elli Parvo, Alida Valli e i due futuri registi Pietro Germi e Luigi Zampa. Lì conosce anche Pierina Paci[1] che sposerà nel 1942.

Partecipa al colossal risorgimentale 1860, voluto dal suo maestro Alessandro Blasetti per interpretare un garibaldino veneto, con una paga di 50 lire al giorno. A partire dal 1939, anno in cui consegue il diploma, figura in una serie di film in cui viene utilizzato soprattutto come seduttore beffardo e sornione.

Otello Toso protagonista nel film Gli innocenti pagano (1951)

Lavora con i più importanti registi dell'epoca, Amleto Palermi, Mario Bonnard, Mario Camerini, Giacomo Gentilomo e ovviamente Blasetti. Tra le sue interpretazioni più significative in questi anni ci sono quelle in Ridi pagliaccio di Camillo Mastrocinque, Inviati speciali di Romolo Marcellini, Due lettere anonime di Mario Camerini.

Nel 1955, diretto dallo spagnolo Juan Antonio Bardem, recita al fianco di Lucia Bosè in Gli egoisti, da alcuni ritenuta la sua prova più intensa e rigorosa.[2]

A teatro lavora con la compagnia Ricci-Magni in La morte civile di Paolo Giacometti e in Antonio e Cleopatra con la compagnia di Franco Enriquez. Attore di solida impostazione tecnica, dotato di una presenza scenica non comune, con l'avvento della televisione Toso si dedica agli sceneggiati, lavorando con Anton Giulio Majano in Ricordo la mamma, Caleidoscopio, Adunanza di condominio e Una tragedia americana, con Fino per Il poverello (in cui interpreta Bernardone, il padre di Santa Chiara) e I polli di Enrico IV, con Gilberto Tofano in Viaggio a Bruxelles, François Villon e Cagliostro, con Edmo Fenoglio in I Giacobini e Le anime morte (da Gogol). Compare anche in Giallo club. Invito al poliziesco e Ritorna il tenente Sheridan del 1963 accanto a Ubaldo Lay.

Dotato di una voce intensa, svolge anche l'attività di doppiatore dando la voce, fra gli altri, a Robert Ryan in Stasera ho vinto anch'io.

La sua ultima apparizione è in L'arcas di Giacomo Colli, produzione televisiva trasmessa postuma: Otello Toso muore in un incidente automobilistico a Curtarolo, nei pressi di Padova, il 15 marzo 1966.

La figlia Silvia Toso ha curato e condotto per anni programmi per Radio Rai, tra cui Hollywood Party su Rai Radio 3.

Filmografia

Otello Toso con Paola Barbara nel film Il ponte dei sospiri (1940)
Otello Toso con Valentina Cortese in Soltanto un bacio (1942)
Otello Toso con Viveca Lindfors in Nebbie sul mare (1944)

Sceneggiati televisivi Rai

Prosa televisiva Rai

  • Il gatto e le tigri, teledtamma di Dino De Palma, regia di Alberto Gagliardelli, trasmesso l'8 luglio 1958.
  • Le troiane, di Euripide, regia di Claudio Fino, trasmessa il 6 giugno 1962
  • Una lapide in via Mazzini, da un racconto di Giorgio Bassani, regia di Mario Landi, trasmesso il 10 ottobre 1962
  • Bilancio di una vita, regia di Enrico Colosimo, trasmessa il 20 maggio 1963.
  • La slitta d'oro di Leonid M. Leonov, regia di Silverio Blasi, trasmessa il 27 maggio 1963.
  • La pelliccia di castoro, regia di Claudio Fino, trasmessa il 3 giugno 1966.

Doppiaggio

Note

  1. ^ Enrico Lancia, Roberto Poppi: Dizionario del cinema italiano. Gli attori vol.2 M-Z. Gremese Editore 2003. pag.242, su books.google.it.
  2. ^ Otello Toso, su torinocittadelcinema.it.

Bibliografia

  • Dizionario del cinema italiano - Gli attori, Gremese editore, Roma 2003
  • Il Radiocorriere TV
  • Le teche Rai, la prosa televisiva dal 1954 al 2008.
  • Fratelli d'arte. Storia familiare del cinema italiano, di Silvia Toso ed Evelina Nazzari, Edizioni Sabinae, 2016

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Collegamenti esterni

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